Sul tema della riforma pensioni 2015 alcuni aggiustamenti sono arrivati attraverso gli emendamenti al Milleproroghe e proprio ieri è arrivato un intervento di Cesare Damiano che si è detto molto soddisfatto in quanto si sarebbero raddrizzate alcune storture evidenti del sistema previdenziale. Arrivano, poi, i decreti attuativi del Jobs Act e sono molti i cambiamenti nel mondo del lavoro: la possibilità di rinnovo dei contratti a tempo determinato resta di 36 mesi al massimo, i contratti a progetto Co.Co.Pro. scompaiono dal panorama del mercato del lavoro, l'apprendistato muoverà i suoi passi soprattutto a partire dall'alternanza scuola-lavoro.

Bisogna ancora attendere, invece, per i decreti sulla Naspi 2015 e sui contratti a tutele crescenti.

Riforma lavoro e news pensioni 2015: delude l'intervento di Damiano

Ieri, in una nota, Cesare Damiano ha voluto esprimere tutta la sua soddisfazione sugli emendamenti al Milleproroghe riguardanti la riforma Pensioni 2015. Il suo discorso si è concentrato sulla questione del Regime dei Minimi e delle partite IVA. L'aliquota contributiva era stata spostata al 30% per l'anno 2015 e in proiezione sarebbe aumentata di un punto percentuale per ogni anno seguente fino al 32% del 2017. L'intervento e la proroga al 2015 della vecchia aliquota contributiva del 27% rappresenta uno dei punti forti dell'intera questione pensionistica, sanando di fatto una grande stortura della legge di stabilità 2015.

In realtà, le parole di Cesare Damiano hanno suscitato anche alcune polemiche: come può dirsi soddisfatto il presidente della Commissione Lavoro alla Camera di quest'unico intervento sulla materia della riforma pensioni 2015, quando ci sono da risolvere le questioni degli esodati, dei Quota 96, della pensione anticipata e dell'età pensionistica?

Riforma lavoro e news pensioni 2015: ecco come cambia il mondo del lavoro, stop ai Co. Co. Pro.

Se, dunque, il governo Renzi ha deciso di non affrontare in maniera strutturale la questione della riforma pensioni 2015, è chiaro come l'obiettivo principale sia la riforma del mercato del lavoro. I decreti attuativi del cosiddetto Jobs Act iniziano ad arrivare e si tratta di una vera e propria rivoluzione.

In primo luogo, resta inalterata la durata massima dei contratti a tempo determinato, i quali non potranno essere rinnovati per più di 36 mesi. Scompaiono, poi, i cosiddetti contratti a progetto, i "famigerati" Co.Co.Pro., chi ne usufruisce in questo momento dovrà attenderne la scadenza ma non potranno più essere rinnovati o utilizzati. Ma la risistemazione e semplificazione delle forme contrattuali prevede anche la fine del lavoro ripartito (il job sharing) e delle cosiddette associazioni di partecipazione. Importante rilievo viene dato ai contratti di apprendistato, si intende semplificarne le procedure per permettere e avviare l'alternanza scuola-lavoro che rappresenta uno dei punti centrali della riforma scuola del governo Renzi.

Restano ancora in sospeso, ma è possibile che il tutto si risolva in settimana, i decreti sull'istituzione della Naspi 2015, la nuova forma che assume il sussidio di disoccupazione, e sulla creazione dei contratti a tutele crescenti, uno dei punti di forza dell'intero impianto della riforma del mercato del lavoro. Insomma Renzi prosegue dritto nelle riforme nonostante l'aperta opposizione dei sindacati.

È tutto con le ultime notizie sulla riforma pensioni 2015 e su come cambia il mondo del lavoro con il Jobs Act. Se desiderate ricevere aggiornamenti sulle questioni di carattere economico-politico, il nostro suggerimento è di cliccare su "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.