Dopo la Cgil di Susanna Camusso, anche l'Ugl di Paolo Capone sembra fidarsi sempre di meno degli annunci del Governo Renzi sulla riforma delle pensioni 2015 e delle promesse di una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata. "E' da diverse settimane - ha dichiarato il segretario confederale dell'Ugl Nazzareno Mollicone - che il ministro del Lavoro Giuliano Poletti interviene sulla previdenza".

Riforma pensioni 2015, l'Ugl al Governo Renzi: 'Aprire serio confronto'

"Non riusciamo a comprendere - ha aggiunto il sindacalista - se si tratti di una excusatio non petita o del vero desiderio di porre mano a un riesame dell'ultima legislazione", cioè la riforma delle Pensioni 2011, che ha aumentato l'età pensionabile e introdotto penalità sulla pensione anticipata.

"Più di una volta - ha ricordato il dirigente confederale dell'Ugl - il ministro Poletti è tornato sui problemi creati dalla legge Fornero. E questa intensità di dichiarazioni - ha aggiunto sollevando dubbi Nazzareno Mollicone - avviene stranamente dopo la bocciatura del referendum proposto proprio contro questa riforma pensioni". L'Ugl, che il 12 dicembre scorso ha aderito allo sciopero generale promosso dalla Cgil di Susanna Camusso e dalla Uil di Carmelo Barbagallo contro il Jobs act e per la riforma pensioni 2015, si augura che il Governo Renzi "apra finalmente un serio tavolo di confronto con le parti sociali - ha sottolineato il segretario confederale dell'Ugl - per esaminare tutti i problemi della previdenza, che non sono solo quelli provocati dalla legge Fornero".



Pensione anticipata 2015, Poletti: 'Nuovi strumenti di flessibilità'

Intervenendo ieri con un post sulla sua pagina Facebook, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha ribadito, dopo le promesse dei giorni scorsi, che l'esecutivo ha intenzione di modificare la legge Fornero per introdurre nuovi strumenti di flessibilità in uscita per il pensionamento anticipato.

"In questo momento stiamo pensando - ha postato il ministro Giuliano Poletti sul social network - di affrontare il problema più urgente". La priorità, dopo la conclusione dell'iter della riforma del lavoro (Jobs act) "riguarda in particolare quelle persone - ha spiegato l'esponente del Governo Renzi - che sono vicine al completamento del loro periodo per maturare i diritti alla pensione".

Poletti ha fatto in particolare riferimento a chi ha perso il lavoro o a chi lo può perdere e non ha ammortizzatori sociali tali da maturare il diritto al pensionamento. Il ministro del Lavoro ha ancora una volta promesso l'impegno dell'esecutivo per introdurre un nuovo "strumento flessibile" per l'uscita anticipata dal lavoro "che aiuti queste persone a raggiungere i requisiti per la pensione".

Riforma lavoro, pensioni e fisco, nuova mobilitazione Fiom Cgil

Se per certi versi le nuove dichiarazioni del ministro Poletti sono ulteriormente incoraggianti per chi aspetta la pensione, per altri i sindacati continuano a non fidarsi. "Come Fiom - ha dichiarato il leader della Fiom, Maurizio Landini, ieri a margine di una manifestazione al Teatro Stabile di Genova - pensiamo che ci sia bisogno di ripartire con una mobilitazione che metta al centro il problema della pensioni, del fisco, della corruzione.

Inizieremo - ha spiegato il segretario del sindacato dei metalmeccanici della Cgil - da venerdì 6 febbraio con una serie di assemblee dei nostri delegati per poi mettere in campo delle iniziative di lotta già dai prossimi mesi".