Arriva un nuovo appello in favore dei lavoratori Quota 96 della scuola, ovvero di insegnanti e lavoratori ATA che dovevano ottenere la quiescenza già a partire dal lontano 2011, con 35 anni di contribuzione e 61 anni di età, oppure con 36 anni di versamenti e 60 anni di età. Come ormai è noto, purtroppo la possibilità di quiescenza è saltata a causa di una svista contenuta nella legge Fornero, ma proprio a proposito di questa problematica è tornata a farsi sentire la voce della Cgil. In una nota indirizzata al Governo Renzi, il sindacato a chiesto espressamente di sanare in via definitiva la questione previdenziale; una richiesta che verrà ribadita anche con una mobilitazione unitaria dei sindacati della scuola nel caso in cui la situazione non arrivi finalmente ad una conclusione: "in assenza di momenti di confronto e rimanendo a oggi irrisolte molte questioni riguardanti i diversi profili del comprato (posizione economiche ATA, Fun dirigenti scolastici e c.d.
quota 96) si assiste al moltiplicarsi di annunci [...] e di ipotesi vaghe e confuse" ha affermato in una la Cgil assieme a Cisl e Uil. Il sindacato spiega che una eventuale manifestazione di protesta davanti al Miur sarebbe solo "il primo atto" di una serie di azioni rivolte a correggere le tante situazioni di disagio che riguardano i lavoratori della scuola.
Pensioni anticipate con opzione donna: si spera nel Parlamento, ma resta la necessità di una riforma strutturale
Restano invece ancora da chiarire le numerose richieste di pensionamento anticipato inoltrate dalle lavoratrici secondo i criteri dell'opzione donna. La situazione è rimasta bloccata in una fase di stallo in seguito a delle circolari con le quali l'Inps alla fine dello scorso anno dichiarava conclusa la possibilità di quiescenza secondo i criteri contenuti nella legge Maroni del 2004.
Nel frattempo ha deciso di protocollare le nuove domande, ma senza dargli esito positivo, in attesa che il Governo potesse esprimersi definitivamente sulla questione. Al momento la situazione resta congelata come descritto. I tecnici hanno dato parere negativo a causa della mancanza di coperture nel bilancio e la questione sarebbe in attesa di un esame definitivo, che con molta probabilità potrà avvenire solo dopo che Boeri avrà assunto la propria carica di presidenza all'interno dell'Inps.
Nel frattempo le lavoratrici sperano nella possibile soluzione parlamentare, visto che un emendamento proposta da Sel avrebbe proposto l'idea di rendere valida l'opzione donna di pensionamento anticipato per tutto il 2015 e il 2016.
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