È un momento topico quello che si trova ad affrontare il nostro istituto di previdenza pubblico; nel corso delle ultime settimane si è potuto assistere a tanti piccoli provvedimenti che sono andati ad impattare su situazioni singolari così come su tutta la platea dei lavoratori e pensionati. Basti ricordare la sanatoria dei lavoratori precoci inserita nell'ultima legge di stabilità 2015, l'approvazione dell'aumento dei requisiti utili alla quiescenza decisi con la legge Fornero e relativi alle aspettative di vita, oppure la nomina dell'economista Tito Boeri alla Presidenza dell'Inps; tutti cambiamenti destinati ad avere un elevato impatto nella vita dei contribuenti.
Nonostante ciò, le aspettative dei lavoratori disagiati per una riforma strutturale di flessibilizzazione dell'accesso alla pensione restano ancora molto elevate, pertanto è probabile che il prossimo futuro ci riservi ancora molti colpi di scena.
Pensioni anticipate: emendamenti al vaglio del Parlamento, ma l'esecutivo punta a provvedimento strutturale
Stante la situazione, nel brevissimo termine sono attesi gli esiti su due importanti emendamenti attualmente al vaglio del Parlamento: il primo riguarda la proposta di SEL di consentire il pensionamento con opzione donna alle lavoratrici che vorranno farne richiesta maturando i requisiti nel 2015 e nel 2016. Il Governo si sarebbe già espresso in modo contrario a nuove misure simili perché preferirebbe puntare ad un'azione strutturale che possa permettere soggettivamente il pensionamento anticipato, pertanto la palla passa ora alla Camera.
Ma al vaglio dei legislatori vi sarebbe anche la questione dei contributi Inps per la gestione separata, che quest'anno sono arrivati a superare la soglia del 30% sul fatturato. Sul punto le richieste per un intervento sarebbero trasversali e giungerebbero tanto dall'area PD (attraverso la persona di Cesare Damiano) quanto da NCD e Scelta Civica.
Il Comitato di Vigilanza presenta il bilancio preventivo Inps 2015: conti ancora in rosso, servono altre misure strutturali?
Nel frattempo il comitato di vigilanza ha chiuso il bilancio preventivo dell'Inps per l'anno in corso, segnalando che anche quest'anno l'istituto di previdenza pubblico chiuderà i propri conti con un rosso corrispondente a quasi 7 miliardi di euro, anche se il dato risulta in netto miglioramento rispetto alle stime relative all'anno 2014.
Il disavanzo è causato tanto da problemi interni, quanto dalla crisi economica; già negli scorsi giorni l'ex Commissario Inps Tiziano Treu aveva sottolineato il problema del ritorno alla crescita per assicurare la sostenibilità delle Pensioni statali. La relazione del Civ si conclude pertanto con un invito al monitoraggio dei conti pubblici e con il monito di non escludere ulteriori misure strutturali qualora la tendenza negativa dovesse proseguire.
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