La Società Pubblica che a Milano gestisce l'imponente patrimonio pubblico di case popolari è di nuovo al centro di uno scandalo. È stato il Fatto Quotidiano che per primo ha pubblicato un articolo sugli "sprechi" e "abusi" compiuti dalla ALER e così sono emerse consulenze date al limite dei confini legali e dei conflitti di interesse al socio di studio dell'ex vicepresidente del collegio sindacale; appalti per pulizie aggiudicati con ribassi talmente esagerati che non offrono nessun margine di guadagno agli appaltatori (perché società dovrebbero lavorare gratis?); appartamenti affittati ad amici e conoscenti ed infine dati anche in uso a lavoratori assunti, sempre da ALER, con contratti a tempo determinato che sono residenti fuori città.
E il tema delle assunzioni "sospette" è stato ripreso dal sito Repubblica on line del 09 marzo. In tempo di crisi economica e, soprattutto di scarsi posti di lavoro, la società delle Case Popolari milanese ha selezionato, tramite un'agenzia di lavoro interinale al quale ha dato mandato, una quarantina di operai assunti come portinai a tempo determinato. Quello che stupisce è il "tempo determinato" visto che i contratti hanno scadenza nel 2099. E, sempre da quanto risulta, sono persino prorogabili per un massimo di sei volte. La durata del contratto fatto in questo modo è, nei fatti, molto più lunga di quella prevista per il "contratto a tempo indeterminato" che si esaurisce con la pensione dell'interessato.
I portinai delle case popolari milanesi, invece, possono aspirare a lavorare, rinnovi permettendo, per 528 anni. Passando così di padre in figlio, generazione dopo generazione, il lavoro di custode e portinaio è assicurato per sempre, ovviamente con appartamento annesso. Non c'è che dire: un bel modo per puntare sul capitale umano e fidelizzare i propri dipendenti da parte di ALER.
Battute ed ironie a parte, viene da pensare che la Società Pubblica sia assolutamente fuori controllo e che sia utilizzata, ancora!?!, nonostante denunce, scandali e/o amministrazioni di destra e sinistra indistintamente, come una buona sorgente di assunzioni clientelari.