Sul tema della flessibilità in uscita "siamo pronti al confronto con il Governo e con il Presidente dell'Inps" al fine di "consentire un'uscita anticipata e flessibile" ha spiegato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano. Il tema si è fatto sempre più acceso nel corso delle ultime settimane, perché dopo l'approvazione del Jobs Act e della riforma del lavoro, le parti sociali sono tornate a convergere sul problema di coloro che vivono una situazione previdenziale di disagio. Sono infatti passati ormai tre anni dall'approvazione della legge Fornero, una misura che ha reso sostenibile il bilancio della previdenza al prezzo di un forte irrigidimento dei requisiti di accesso all'Inps.

La conseguenza è stata che moltissimi lavoratori in prossimità di pensionamento si sono trovati a vivere una situazione di difficoltà; si pensi agli esodati, ai precoci, a coloro che hanno svolto attività usuranti, ai quota 96 della scuola e più in generale a tutti coloro che sono troppo avanti con l'età per potersi reinserire nel mercato e troppo giovani per ottenere la quiescenza con l'attuale sistema.

Riforma delle pensioni e meccanismi di quiescenza: quale la soluzione migliore?

Stante la situazione, l'unica certezza al momento resta la necessità di intervenire con una misura strutturale, che sia in grado realmente di flessibilizzare il sistema di accesso all'Inps. Ma trovare la quadra sembra tutt'altro che facile, perché ai due lati della fune vi sono sia le esigenze di rispetto dei criteri di bilancio UE che le necessità dei lavoratori in età avanzata, così come quelle dei giovani (rimasti disoccupati a causa del blocco verificatosi nel turn over).

Queste due linee divergenti hanno portato di fatto al moltiplicarsi delle ipotesi di prepensionamento, a partire da chi ritiene preferibile mettere in campo dei sistema di stampo contributivo fino alle ipotesi di mini Pensioni, attraverso le quali l'Inps si farebbe carico di un prestito pensionistico nei confronti dei pensionati.

Pensioni anticipate: parti sociali e lavoratori convergono su quota 100 per privilegiare accessibilità all'Inps

Tra le proposte di legge di cui è firmatario il già citato ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano, c'è ne una che sembra aver raccolto il maggior interesse dei lavoratori e dei sindacati. Si tratta del pensionamento anticipato con quota 100, un meccanismo che prevede di unire l'età del lavoratore con gli anni di contributi versati: la quiescenza potrebbe scattare al raggiungimento della quota, con il vantaggio che al crescere dei contributi versati risulta necessaria un'età anagrafica inferiore e viceversa.

Proprio la flessibilità del meccanismo sarebbe il motivo del grande riscontro d'interesse che ha ricevuto questa proposta, sebbene tra quelle fin qui elencate risulti anche quella che andrebbe a gravare maggiormente sul bilancio pubblico.

E voi, quale soluzione ritenete sarà adottata dall'esecutivo sulla base delle esigenze sin qui delineate? Come sempre, restiamo disponibili a pubblicare le vostre opinioni tramite l'inserimento di un commento sul sito, mentre per restare aggiornati sulle ultime novità in campo previdenziale vi ricordiamo di cliccare sul comodo tasto "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.