Sono entrati in vigore ieri i primi due decreti attuativi del Jobs act pubblicati ieri in Gazzetta Ufficiale: quello sul nuovo contratto a tutele crescenti e quello sulla Naspi, il nuovo sussidio di disoccupazione. Già da ieri (venerdì 7 marzo 2015) le imprese possono assumere i lavoratori con il nuovo contratto a tutele crescenti che di fatto "abolisce" l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori introducendo nuove norme sui licenziamenti sia individuali e collettivi.

Jobs act, da ieri nuovo contratto e Naspi per la disoccupazione

I lavoratori che verranno assunti a tempo indeterminato in un'azienda con più di 16 dipendenti, infatti, non avranno più le tutele sinora previste dall'articolo 18.

L'altro decreto attuativo della legge delega sul lavoro pubblicato ieri in GU prevede il riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali con l'introduzione del nuovo sussidio di disoccupazione (Naspi) che entrerà in piena funzione a partire dal mese di maggio 2015. La Naspi da quest'anno viene estesa anche ai collaboratori. Una guida pratica al Jobs act, che può essere utile sia ad imprenditori che lavoratori, è in edicola con Il Sole 24 Ore fa il punto sulle novità della riforma del lavoro del Governo Renzi con cui le imprese e i lavoratori si dovranno confrontare da ora in poi.

Lavoro, Poletti ottimista: 'L'Italia riparte dopo la crisi'

Ottimista il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti (Pd) che mentre viene pubblicato il Jobs act in Gazzetta Ufficiale apre al confronto con i sindacati sulla riforma Pensioni.

"Le politiche adottate dalla Banca centrale europea, il contesto economico internazionale e le riforme messe in campo dal Governo Renzi - ha detto il ministro Poletti - consentiranno all'Italia di ripartire dopo la crisi". Anche il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano rivendica i meriti sul Jobs act, ma occorre fare di più.

"Dedichiamoci ora al nuovo Statuto dei Lavori - ha dichiarato in una nota il presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato, Maurizio Sacconi (Area popolare/Ncd-Udc) - e al collegamento tra salari e produttività attraverso la contrattazione aziendale".

Riforma pensioni, ok al confronto tra governo e parti sociali

Sul fronte della riforma pensioni 2015, dopo le continue promesse e le polemiche che vanno avanti da mesi, il ministro Poletti ha finalmente annunciato l'apertura del confronto con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil - guidate da Camusso, Furlan e Barbagallo - che hanno predisposto una piattaforma unitaria sulle modifiche alla legge Fornero in direzione di nuove forme di strumenti più flessibili per la pensione anticipata di cui ha parlato anche il ministro del Lavoro ritenendo la legge Fornero "troppo rigida" e quindi poco flessibile. Poletti ha annunciato anche che avvierà un confronto con il nuovo presidente dell'Inps Tito Boeri verso il quale ripone la massima fiducia. "Abbiamo una nuova squadra dirigente all'Inps - ha sottolineato l'esponente del Governo Renzi - e insieme ragioneremo sulle proposte che devono essere fatte".