Se finora è stata la più "morbida" delle organizzazioni sindacali nei confronti del Governo Renzi sul Jobs act e la riforma Pensioni 2015, sembra adesso voler alzare il tono la leader Cisl di Annamaria Furlan che insiste sulla rottamazione della legge Fornero per nuove forme di pensione anticipata non solo nel pubblico impiego. La Furlan - che punta sul confronto con l'esecutivo e che ancora non ha annunciato mobilitazioni e scioperi come invece hanno fatto i leader della Cgil e della Uil Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, già protagonisti dello sciopero generale dei lavoratori organizzato lo scorso 12 dicembre - definisce comunque "ambiguo" il comportamento del Governo Renzi sulla riforma delle pensioni.
Riforma pensioni 2015, Cisl diventa più dura: 'Poletti ambiguo'
"Occorre intervenire - ha ribadito il segretario generale della Cisl a margine di un incontro su lavoro e previdenza promosso dalla Filca a Roma - per modificare la riforma Fornero sulle pensioni". ll sindacato propone di aprire a una maggiore "flessibilità in uscita" per la pensione anticipata. Tra i vari criteri di flessibilità in uscita dal lavoro individuati dalla Cisl la possibilità di "fissare delle quote". Secondo Annamaria Furlan, tra le motivazioni a sostegno del pensionamento anticipato, "la necessità di riconoscere che i lavori non sono tutti uguali" perchè in alcuni settori più pesanti si lavora di più e in condizioni certamente più difficili, come avviene per esempio nel settore dell'edilizia o in quello dell'agricoltura, e che quindi "sopra certe soglie di età - ha sottolineato la dirigente sindacale - non si può più lavorare".
Dunque la Cisl propone anche di "individuare i mestieri" per cui si rende necessaria la pensione anticipata.
Pensione anticipata e quote, le proposte di Furlan al Governo Renzi
In attesa di un nuovo incontro sulla riforma pensioni con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti (Pd) - che ha già aperto il confronto sulla governance dell'Inps affidata al neo presidente Tito Boeri - la leader della Cisl ha ricordato oggi che il ministro ha confermato "l'intenzione di convocarci, ma il come - ha sottolineato la Furlan - è ancora ambiguo".
Affrontando il problema dei lavoratori esodati, il segretario della Cisl ha evidenziato che per coprire i costi le spese sono state "rilevanti" e con la riforma Fornero "il fenomeno - secondo la Furlan - si riproporrà ogni anno". Per la Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori serve una "controriforma della legge Fornero che parta possibilmente - ha proseguito la sindacalista - da una piattaforma comune di tutti i sindacati".
Jobs Act, Camusso: 'Ci si allontana dalla Costituzione italiana'
Intanto, sul fronte della riforma del lavoro, la leader della Cgil, Susanna Camusso, torna oggi a criticare il Governo Renzi che nell'approvare i decreti attuativi del Jobs act (uno in via definitiva, tre in via preliminare) non ha tenuto conto del parere delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, rispettivamente presiedute da Cesare Damiano e Maurizio Sacconi. "Credo sia indubbio - ha dichiarato il segretario generale della Cgil - che ci sia una torsione rispetto al rapporto con il Parlamento. C'è un'idea - ha sottolineato criticando l'esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi - che il potere legislativo sia nel governo e non nel parlamento. Qesto - secondo la Camusso - è distante dal dettato costituzionale".