Mentre nel comparto del sistema previdenziale pubblico la flessibilità nell'uscita dal lavoro resta ancora una chimera, nelle ultime settimane si sono registrate delle novità importanti per quanto riguarda il settore privato: l'esecutivo ha, infatti, dato il via ad alcune misure "rivoluzionarie", che potrebbero fornire un elevato grado di resilienza al sistema grazie al ricorso al patrimonio privato accumulato negli anni dai lavoratori. Delle misure che sebbene non sembrino certo preferibili al pensionamento di natura pubblica, hanno comunque il vantaggio non indifferente di poter dare fiato a coloro che vivono situazioni di disagio, perlomeno fino al raggiungimento dei parametri utili per accedere all'Inps.
Stiamo parlando della pensione anticipata privata e del prestito ipotecario vitalizio. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Riforma pensioni private 2015: grazie al DL sulla concorrenza, il secondo pilastro permette di accedere alla pensione anche con 10 anni di anticipo
Partiamo dalla riforma del secondo pilastro previdenziale, che ha introdotto delle novità importanti non solo per quanto concerne la portabilità del montante acquisito, ma (elemento che ci interessa maggiormente in questo articolo) anche per quanto concerne la flessibilità nell'accesso alla prestazione complementare. Secondo quanto previsto con il Dl sulla concorrenza, i lavoratori iscritti al secondo pilastro pensionistico che si dovessero trovare a vivere una situazione di disagio potranno richiedere la pensione anche con 10 anni di anticipo rispetto ai requisiti Inps.
Ma bisognerà fare attenzione ai parametri richiesti dal legislatore al fine di ottenere questa forma di quiescenza anticipata, perché il soggetto dovrà aver maturato:
- almeno 24 mesi di inoccupazione e disoccupazione;
- non più di 10 anni di distanza dalla pensione pubblica.
Se si risulta in possesso di questi due requisiti, sarà possibile chiedere l'erogazione delle rendita pensionistica anticipata. Bisogna, però, tenere presente che quest'ultima sarà calcolata con il sistema contributivo, pertanto più si anticiperà la data di quiescenza, più bassa sarà la rendita ricevuta, a causa degli ovvi meccanismi di calcolo basati sulle aspettative di vita residua.
Prestito vitalizio ipotecario: i dettagli della nuova opportunità destinata a chi supera i 60 anni di età
Tra le misure volte a sostenere il reddito di chi prende assegni pensionistici di importo ridotto o di chi vive situazioni di disagio lavorativo in età avanzata e non può ancora accedere all'Inps, una delle ultime novità introdotte riguarda il prestito ipotecario vitalizio. Si tratta di un finanziamento a cui potranno accedere i soggetti con più di 60 anni di età e proprietari di un immobile: la banca potrà concedere un prestito fino a toccare un quinto del valore immobiliare su cui far gravare un'ipoteca. La soluzione potrebbe essere maggiormente vantaggiosa rispetto alla vendita della nuda proprietà, perché permette di smobilizzare una parte del valore della casa senza perdere i relativi diritti di proprietà.
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