Prosegue in modo piuttosto serrato il dibattito in tema di pensioni lavoratori precoci e opzione donna: per quanto concerne i primi continuano a far discutere le dichiarazioni rilasciate dal presidente Inps Tito Boeri, che ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo ha tracciato i punti cardine della riforma che verrà senza però sbilanciarsi sui tempi. Il noto economista si è limitato a parlare di giugno come deadline entro cui l'INPS provvederà ad inoltrare la propria proposta al governo Renzi, un percorso nell'effettuare il quale Boeri sarà affiancato dal ministro del lavoro Giuliano Poletti.

Entrambi sembrano viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda, con flessibilità, turn over e ricambio generazionale a figurare tra le direttrici cardine lungo le quali articolare l'iter di riassetto della previdenza. Passando all'opzione donna rileva invece l'appello mosso dal leader del Comitato Opzione Donna Dianella Maroni, che in vista della class action che sarà ratificata tra pochi giorni ha sottolineato come 'l'adesione di altre donne interessate sarà aperta fino a 20 giorni prima della convocazione della prima udienza da parte del TAR'.

Pensioni lavoratori precoci e opzione donna, class action e piano Boeri: ok alla riforma ma si discute ancora sulle modalità

Parlando di pensioni lavoratori precoci e opzione donna le ultime notizie paiono viaggiare su un doppio binario: da una parte il disinteresse del governo Renzi (i lavoratori precoci continuano ad essere interessati solo indirettamente dal processo di riforma), dall'altra l'attivismo del Comitato Opzione Donna, che continua a portare avanti la propria opera divulgativa. Parlando dei lavoratori precoci paiono interessanti le dichiarazioni rilasciate da Tito Boeri, sicuro di come la proposta che verrà formulata dall'INPS affronterà il problema di quanti, fra i 55 e i 65 anni, hanno perso il lavoro e si ritrovano lontani dalla pensione. Urge maggiore flessibilità insomma, come sottolineato anche dal ministro Poletti e riportato da LaStampa.it: 'Bisogna flessibilizzare in uscita il sistema pensionistico a partire dal problema sociale più acuto delle persone più anziane che perdono il lavoro senza aver maturato i requisiti e rischiano di trovarsi in una terra di nessuno. Su questo tema siamo d'accordo con Boeri. Lui sta facendo delle simulazioni, poi vedremo il da farsi'. Boeri ha anche ribadito l'idea di tagliare le Pensioni d'oro e in generale gli assegni più corposi, un'ipotesi questa che la Federmanager ha definito 'un attacco diretto e demagogico alle pensioni di categoria'.



Passando dal caso pensioni lavoratori precoci all'opzione donna rileva invece l'intervento effettuato da Dianella Maroni, leader del Comitato Opzione Donna, sulla pagina Facebook del movimento: 'Siamo arrivate ad una class action alla quale un gruppo ha scelto di partecipare, altre hanno ritenuto di aspettare o di agire con ricorsi individuali […] La nostra class action sarà notificata tra pochi giorni ma proprio perché é una azione collettiva l'adesione di altre donne interessate sarà aperta fino a 20 giorni prima della convocazione della prima udienza da parte del TAR. Le interessate possono contattare direttamente l'avvocato Maestri'. Se dal punto di vista giudiziale il percorso che condurrà alla class action prosegue dunque spedito lo stesso non può dirsi in riferimento al fronte istituzionale, con Cesare Damiano ad aver annunciato nuove forme di prepensionamento per le donne delle quali ancora non v'è traccia.