Il termometro del dibattito previdenziale continua a segnare temperature elevatissime: le ultime rilevanti novità interessano in particolare il caso pensioni lavoratori precoci e l'opzione donna, due delle più gravi vertenze con le quali il governo Renzi è chiamato a fare i conti. In questo momento la partita si gioca nelle Aule di Montecitorio dove si riunisce tradizionalmente la Commissione Lavoro, con il dibattito sul ddl Damiano (che da Quota 100 pare essersi spostato sulla Quota 97) ad aver portato a nuovi e interessanti sviluppi. Al provvedimento firmato dall'ex ministro è stato infatti affiancato un pull di dieci ddl attinenti a varie misure di prepensionamento per lavoratrici donne e individui impiegati nella cura di familiari disabili, un insieme di provvedimenti che è stato ribattezzato dai più super ddl.

Se per i lavoratori precoci una manovra ad hoc sembra in arrivo, quella relativa all'opzione donna è già stata presentata a firma Massimiliano Fedriga della Lega Nord. Restando sempre all'opzione donna scadono oggi i termini per aderire alla class action in preparazione contro l'INPS.

Pensioni lavoratori precoci e opzione donna, Quota 97 e class action: in Commissione Lavoro arriva il super ddl, ecco il quadro completo

Parlando di Pensioni lavoratori precoci e opzione donna il fulcro del nostro ragionamento non può non partire dal dibattito relativo al ddl Damiano: come ampiamente risaputo l'ex ministro punta sul ripristino di un sistema a Quote e chiede la Quota 100 o in alternativa la Quota 97, due soluzioni ugualmente flessibili che mirano a concedere ai lavoratori la massima libertà di scelta circa i tempi di abbandono dell'impiego. Al ddl Damiano però ne sono stati affiancati altri dieci, tutti incentrati su nuove misure di prepensionamento in uscita dal lavoro. Parlando dell'opzione donna, è stato Massimiliano Fedriga della Lega Nord a presentare uno specifico provvedimento chiedendo una proroga dell'istituto fino a tutto il 2018: inutile sottolineare quanto significherebbe un eventuale si per le migliaia e migliaia di lavoratrici che attendono con ansia di poter continua a sfruttare uno degli strumenti previdenziali più utilizzati del recente passato.



Passando dall'opzione donna al caso pensioni lavoratori precoci al momento non è stato presentato uno specifico ddl ma la situazione potrebbe presto mutare dato che la vertenza potrebbe essere affrontata a margine di un tavolo di concertazione tra INPS, Ministero del Lavoro e Commissione Lavoro. Renata Polverini, vice presidente della Commissione Lavoro alla Camera, e Marialuisa Gnecchi, capogruppo del PD in Commissione Lavoro, guideranno i lavori. Il dibattito riprenderà la prossima settimana con Poletti e Boeri attesi in audizione: dal punto di vista delle ipotesi di riforma il sistema a Quote ipotizzato da Cesare Damiano appare il più probabile e auspicabile, semmai è la formula da adottare in concreto a costituire per il momento un autentico rompicapo. Quota 100, Quota 97 o Quota 41 (intesa come anni di contributi da doversi raggiungere) paiono delle buone soluzioni ma scontano tutte enormi problemi di natura economica, criticità non di poco conto dato che senza adeguate coperture finanziarie ogni ipotesi è destinata a cadere nel vuoto.