Il comitato per l'opzione donna continua la sua battaglia per il rinnovo delle tutele normate dalla legge 243 del 2014. Le donne non si arrendono chiedono che tale beneficio venga prorogato a tutto il 2015. Al fine di raggiungere l'obiettivo chiedono al governo di far presto e di non deludere le loro aspettative. Intanto tutte stanno presentando domanda all'ente di previdenza presieduto dall'economista Tito Boeri con la speranza che la domanda prima o poi venga accettata, oltre che essere semplicemente protocollata. Difatti l'Inps riceve le domande e le protocolla senza poter dare corso ai benefici spettanti in base alla legge del 2014.
Boeri attende indicazioni certe dal governo. Indicazioni che tardano a venire. Ecco che allora le donne, riunitesi in comitato stanno intentando causa allo Stato, per il tramite del Tribunale Amministrativo del Lazio, competente per materia e giurisdizione. Portano avanti una class action con l'intento di ottenere giustizia da un tribunale, considerato che il governo tarda a legiferare per la proroga.
In loro soccorso, oltre al solito presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano è sceso in campo anche il M5S con la deputata Chiara Gagnarli, la quale con una nota ha chiesto al governo di estendere i benefici della legge 243 del 2014 a tutto il prossimo anno, con la speranza che il governo del premier Matteo Renzi si senta investito di senso di responsabilità e disponibilità per la soluzione di questa annosa vicenda.
"Ci auguriamo che l'esecutivo torni sui propri passi estendendo la possibilità per le lavoratrici di ottenere il pensionamento con 57 anni di età e 35 di contributi anche oltre il 2015", così ha dichiarato la onorevole del Movimento 5 Stelle, nel presentare la sua nota.
Ma quali sono gli ostacoli che ad oggi impediscono il rinnovo dei benefici previsti dalla legge 243?
La risposta è sempre quella. È' ormai diventato un fastidioso ritornello: la mancanza di soldi utili a finanziare l'operazione. I limiti ed i vincoli fissati dal patto di stabilità ne impediscono il rinnovo. Le donne si augurano che con la loro class action riescano a rimuovere qualche ostacolo anche di ordine politico. Insomma la vicenda sembra essere lungi dall'essere definita. Noi ne seguiremo lo sviluppo tenendovi aggiornati. Voi come al solito seguiteci.