"Condividiamo la scelta del Ministro Poletti di convocare i sindacati sul tema delle Pensioni e chiediamo che si apra il confronto anche con il Parlamento" ha commentato l'Onorevole Cesare Damiano, riguardo la nuova apertura dell'esecutivo ad un confronto sul delicato tema del blocco previdenziale: la speranza ora è che si possa tornare a discutere "su quota 100 e sulle pensioni delle donne, che saranno oggetti di discussione nella Commissione lavoro della Camera". D'altra parte, l'invito ad un occasione d'incontro con le parti sociali era stato reiterato più volte nelle scorse settimane, tanto che Cgil, Cisl e Uil hanno fatto fronte comune proponendosi come una piattaforma di discussione unitaria, al fine di condividere assieme al Governo la responsabilità di un intervento strutturale che possa dirsi realmente risolutivo.
Purtroppo il problema delle pensioni mancate non riguarda più solamente i lavoratori in età avanzata, ma anche i giovani che si trovano tagliati fuori dal turn over così come i nuovi poveri.
L'annuncio del Ministro del Lavoro ai sindacati, incontro sul tema delle pensioni entro pochi giorni
Stante la situazione, manca ormai solamente la convocazione ufficiale, mentre in via ufficiosa il Ministro Giuliano Poletti ha già annunciato, durante un'intervista sulla rete La7, che entro pochi giorni convocherà le parti sociali per una discussione su come flessibilizzare il sistema Inps. La reazione da parte dei sindacati non si è fatta attendere: la Uil ha diramato una nota con la quale sottolinea in modo positivo questa nuova apertura, spiegando che si tratta della conseguenza derivante dalla pressione delle parti sociali al fine di trovare una soluzione per i tanti lavoratori e disoccupati che sperimentano una situazione di difficoltà.
Secondo il sindacalista Proietti, il tema della flessibilità nell'accesso alla pensione resta una priorità ormai improrogabile, pertanto bisogna modificare profondamente la legge Fornero sulle pensioni. Nonostante ciò, gli scenari non sembrano comunque prevedere un intervento nel breve termine: il Ministro del lavoro ha infatti più volte ribadito che l'intervento dovrà legarsi alla prossima legge di stabilità, in modo da verificarne la sostenibilità dal punto di vista dei conti pubblici.
Pensioni anticipate e flessibilità Inps: sistema delle quote continua a restare scelta preferita
Resta comunque da risolvere l'altro nodo che sta facendo discutere ormai da mesi gli attori coinvolti nella flessibilizzazione dell'Inps, ovvero la scelta del sistema migliore per permettere ai lavoratori di uscire dal lavoro.
Lavoratori e sindacati sembrano voler convergere verso il sistema delle quote, con le quali si potrebbe offrire il pensionamento anticipato unendo età anagrafica e anni di contribuzione. Una delle misure sulle quali sta convergendo il consenso è quella della Quota 100, che permetterebbe ad esempio il pensionamento anticipato con 60 anni di età e 40 di versamenti. Ma la necessità di mantenere il controllo sui conti sembra far propendere l'esecutivo verso soluzioni meno onerose, come le mini pensioni con il prestito Inps o dei meccanismi di ricalcolo parziale della mensilità secondo il sistema contributivo. Come da nostra abitudine, vi invitiamo a farci conoscere la vostra opinione sulle ultime vicende riportate, mentre per restare aggiornati sulle pensioni anticipate vi ricordiamo di cliccare sul comodo tasto "segui" che trovate in alto, sopra al titolo dell'articolo.