"Finalmente questo Governo sembra voler riprendere in mano, per modificarli, i provvedimenti di Monti e Fornero, che hanno peggiorato la vita di milioni di italiani seminando guai incredibili" ha spiegato il Segretario Generale della Uil Domenico Proietti in un'intervista concessa per il portale Tiscali: "basti pensare al dramma degli esodati", che ha visto susseguirsi ben sei salvaguardie parlamentari negli ultimi tre anni. Ma il sindacato non sembra volersi prestare alla parte di chi dice solo dei no, tanto che nelle ultime settimane è intervenuto con due proposte concrete nel dibattito pubblico.
La prima consiste nell'aprire alla flessibilità previdenziale già a partire dai 62 anni, garantendo al lavoratore una scelta soggettiva sul momento migliore per ottenere la quiescenza. La seconda misura di flessibilità richiesta dalla Uil è invece quella del sistema a quote, attraverso il quale far valere il rapporto tra contributi effettivamente corrisposti all'Inps ed età anagrafica, laddove la quota 100 sembra poter rappresentare il migliore compromesso. Resta invece da considerarsi come "assolutamente inaccettabile una ulteriore penalizzazione".
Pensioni: Cgil chiede intervento di flessibilità al Governo, ma senza tagli
Anche la Cgil è tornata a farsi sentire in tema di previdenza, con delle proposte concrete che sono state diramate nella seconda metà di febbraio e all'inizio di marzo.
Nella pratica, il principale sindacato italiano vorrebbe ripristinare la flessibilità di quiescenza disponibile prima del 2011, andando pertanto ad offrire il prepensionamento già a partire da 60 anni di età e 35 di contribuzione, oppure in alternativa con almeno 40 anni di versamenti (ma senza alcun tipo di criterio anagrafico).
Anche in questo caso un punto più volte sottolineato dal sindacato riguarda la tutela di chi sta già percependo un assegno di previdenza: "è necessario intervenire introducendo meccanismi di flessibilità, ma senza prevedere nuovi tagli" ha spiegato la Segretaria Cgil Vera Lamonica, in una nota destinata alla pubblica diffusione.
Cisl: sulla legge Fornero attuare controriforma per ripristinare la flessibilità di pensionamento
Anche il terzo sindacato italiano ritiene arrivato il momento per intervenire sull'attuale sistema di accesso alle Pensioni Inps. L'indirizzo di azione è stato chiarito dal Segretario Annamaria Furlan, che attraverso la pubblicazione di una nota ha spiegato di voler chiedere all'attuale esecutivo una "controriforma della legge Fornero, che parta possibilmente da una piattaforma comune". Nella pratica, la Cisl vorrebbe avviare un meccanismo di pensionamento che possa sfruttare il sistema delle quote, evitando quindi di mantenere sul posto di lavoro persone fino a 67 anni, soprattutto perché non tutte le attività lavorative sono uguali.
Per Furlan, è inoltre necessario agire con urgenza, senza rimandare la flessibilità previdenziale alla prossima legge di stabilità.
E voi, cosa pensate delle proposte di uscita anticipata rilanciate dai sindacati? Restiamo a disposizione per pubblicare le vostre idee e opinioni attraverso l'inserimento di un commento nel sito, mentre per ricevere gli ultimi aggiornamenti sulla riforma delle pensioni vi ricordiamo di cliccare sul comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.