Cambia nuovamente l'età necessaria per andare in pensione: dal prossimo 1° gennaio, infatti, per andare in pensione occorreranno 4 mesi di lavoro in più. È questa la conseguenza dell'adeguamento dei requisiti previdenziali per la pensione in base all'aumento dell'aspettativa di vita media che venne introdotta dal governo Berlusconi nel 2010 con aggiornamento triennale. La legge di riforma sulle Pensioni introdotta dalla Fornero ha poi accelerato tale cadenza, disponendo che l'aggiornamento avvenga ogni due anni e non più ogni tre.

La logica dell'adeguamento dell'età per la pensione ricade nel meccanismo in base al quale più aumenta l'aspettativa di vita degli uomini e delle donne e più in avanti, con l'età, si va in pensione per non gravare sul sistema previdenziale.

Tale meccanismo è stato confermato con la circolare dell'Inps datata 19 marzo 2015 che ha confermato lo scatto anagrafico in vigore dal 1° gennaio 2016. L'aumento dei quattro mesi di età è calcolato sia sulla pensione di vecchiaia che sul numero di anni di contributi minimi necessari per la pensione anticipata. Leggiamo, nel dettaglio, cosa cambierà.

Pensione di vecchiaia: i nuovi limiti di età dal 1° gennaio 2016

Dunque, dal 1° gennaio 2016 i dipendenti uomini, sia del settore pubblico che privato, e gli autonomi, potranno andare in pensione di vecchiaia al compimento dei 66 anni e sette mesi di età (attualmente occorrono 66 anni e tre mesi) e dovranno aver versato contributi per almeno 20 anni.

Gli stessi limiti di età saranno applicati per le dipendenti del pubblico impiego, mentre per le donne del settore privato l'aumento dell'età è più marcato: infatti occorreranno 65 anni e sette mesi rispetto ai 63 anni e nove mesi attuali.

Le donne lavoratrici autonome, invece, dovranno attendere i 66 anni ed un mese, mentre attualmente il limite minimo è fissato al compimento di 64 anni e 9 mesi.

Aumentano di quattro mesi anche le seguenti categorie:

  • a 70 anni e 7 mesi il massimo di età per i dipendenti per chiedere di rimanere in servizio;
  • dai 63 anni e 3 mesi ai 63 anni e 7 mesi il minimo di età per la pensione di vecchiaia per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 con il solo metodo contributivo (e almeno 20 anni di contributi versati).

Pensione anticipata: i nuovi limiti di età dal 1° gennaio 2016

Cambiano anche i limiti minimi di età per andare in pensione anticipata.

Infatti, dal 1° gennaio 2016, gli uomini dovranno aver versato contributi per almeno 42 anni e 10 mesi (attualmente sono 42 anni e 6 mesi), mentre i contributi delle donne dovranno essere di almeno 41 anni e 10 mesi (attualmente 41 anni e 6 mesi). Ricordiamo, infine, che la Legge di Stabilità del Governo Renzi ha sospeso fino al 31 dicembre 2017 le penalizzazioni previste dalla riforma Fornero per chi fosse andato in pensione prima del compimento del 62 anni di età.