Ennesimo rinvio per una travagliatissima riforma della Scuola avversata da più parti, sindacati e opposizioni. La rassegna stampa di questa mattina è particolarmente ricca di dettagli, con il Corriere della Sera che a tutto campo titola il lancio della spugna da parte di Renzi con le assunzioni che ora diventano a rischio. Sulle pagine del quotidiano milanese, al proposito della più volte annunciata riforma della scuola, troviamo la notizia che il Consiglio dei Ministri di oggi varerà soltanto un disegno di legge. Ma adesso torna tutto in discussione con particolare riguardo ai tempi di approvazione sui quali il premier raccomanda di non esagerare con l'ostruzionismo.



La sorpresa del Miur

La decisione della repentina marcia indietro sul progetto della Buona Scuola ha colto di sorpresa gli ambienti del Miur, ministro Stefania Giannini in primis. La conoscenza della decisione del premier è giunta soltanto a pochissimi minuti dall'inizio dei lavori parlamentari e questo ha spiazzato il ministro. Il Momento Sera scrive che il ministro dell'istruzione è rimasto basito per questa inversione di marcia da parte dell'esecutivo.

Il motivo del cambiamento

Secondo alcune voci interne alla presidenza del Consiglio, alla base di questo dietro front ci sarebbe il tentativo di favorire maggiormente il dialogo tra maggioranza e opposizione, respingendo in questo modo le accuse di comportamenti dittatoriali pervenute nei giorni immediatamente precedenti all'odierna riunione del CDM.

Leggendo quanto scrive il Corriere della Sera, a proposito della giustificazione addotta da Renzi, traspare l'influenza di quanto dichiarato al premier da parte di Mattarella.

Modifiche sostanziali

Rispetto al testo originario presentato qualche mese addietro ci sono delle differenze che riguardano i numeri della stabilizzazione.

Non più soltanto insegnanti inseriti nelle Gae ma anche un ristretto contingente proveniente dalle graduatorie di istituto che andranno a rimpiazzare quei docenti della I fascia privi di esperienza. Occorrerà censire con esattezza la popolazione docente attiva e i posti effettivamente disponibili da subito da coprire con le nuove immissioni in ruolo. Per conoscere i dettagli del nuovo disegno di legge occorrerà attendere ancora qualche giorno.