Da Il Sole 24 Ore traiamo alcune anticipazioni circa le novità salienti sul decreto Scuola di imminente pubblicazione da parte del Cdm. Per i docenti precari sono in arrivo misure che ricalcano le linee guida della sentenza europea sui 36 mesi e la riorganizzazione degli stipendi in base al merito. Si attende un provvedimento accompagnato da una legge delega che però sembra apparire in alto mare data l'incompletezza che lo caratterizzerebbe.
Il bonus
Si pensa di introdurre un premio, o bonus, per quei docenti impegnati in attività di 'mentoring' e di 'staff' con l'erogazione di una somma pari al 10% dello stipendio.
Le attività didattiche e organizzative svolte con risultati positivi saranno così premiate sia dal punto di vista motivazionale che economico. L'entità netta dell'incentivo oscillerebbe tra i venti euro e i 40 euro.
Indennizzi
Per i docenti precari che hanno lavorato nella scuola con contratti a termine per un periodo superiore a 36 mesi, almeno cinque anni per la precisione, si prevede di corrispondere degli indennizzi pari a 1,5 mensilità di minimo fino ad un massimo di 5. Con questa misura si dà un taglio netto del 50% dei risarcimenti complessivi consentendo un notevole risparmio di spesa pubblica. La misura risarcitoria riguarderebbe neo assunti e future immissioni in ruolo.
I nodi da sciogliere
Il testo che uscirà martedì è destinato ancora ad essere ritoccato per via di alcuni argomenti che non hanno ancora trovato spazio. Basti pensare alle questioni inerenti le abilitazioni, la governance, il diritto allo studio e la parte relativa alla istruzione professionale che aveva un capitolo dedicato nel precedente Dl.
Un'ultima questione rimasta irrisolta è quella dello sgravio da applicare alle rette per le paritarie. Nelle ultime discussioni si ipotizzava di concedere fino a 4 mila euro, ma non sono tutti d'accordo come dimostrano le critiche provenienti dalla minoranza 'dem'. In particolare non convince del tutto l'idea di abbandonare definitivamente il principio dell'anzianità di servizio.
