Continua il dibattito politico sull'importante questione relativa alla Riforma del sistema previdenziale italiano. Occorre sottolineare come negli ultimi giorni si continua a discutere sulle proposte dell'ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano. L'attuale Presidente della Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati infatti insiste sulla cosiddetta "quota 100". In alternativa Damiano prevede l'ipotesi di prepensionamento a 62 anni con 35 anni di contributi. Si tratta di proposte che piacciono molto ai sindacati e ai lavoratori, ma al momento il Governo diretto dal Premier Matteo Renzi non dà alcun segnale che possa far pensare che tali proposte possano realmente essere prese in considerazione.

Il motivo è prettamente economico, trattandosi di proposte che presentano degli alti costi per le casse dello Stato.

Queste due ipotesi sicuramente garantirebbero la flessibilità da tutti invocata, anche dagli stessi rappresentanti del governo come il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Molto interessanti le ultime dichiarazioni rilasciate in proposito dal Presidente Inps Tito Boeri, che nel corso di un'intervista televisiva ad Otto e mezzo ha dichiarato che entro giugno intende presentare una proposta di riforma. Questa dichiarazione ha incontrato il favore sia del Ministro Poletti, che intende fare qualcosa al più presto per coloro che tra i 55 e i 65 anni sono rimasti senza lavoro. Gradimento sulle parole di Boeri arriva anche da parte dello stesso Cesare Damiano.

Tuttavia per quanto riguarda le proposte di quest'ultimo il problema rimane la mancanza delle coperture finanziarie.

Resta da capire quello che sarà l'atteggiamento che su questa importante questione terrà il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Egli al momento non rilascia dichiarazioni in merito alla spinosa vicenda. Questo fa temere ancora una volta che occorrerà aspettare un bel po' prima che qualcosa possa realmente cambiare nel mondo delle Pensioni italiane.

Questo visto e considerato quanto affermato dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che di recente ha dichiarato che difficilmente queste correzioni alla legge Fornero vedranno la luce prima della prossima legge di stabilità.