Cambiano ancora i requisiti INPS delle Pensioni di vecchiaia e anticipate: valide le vecchie norme fino a fine 2015 ma dal 2016 ci sarà un aumento delle soglie legato all'adeguamento relativo all'aspettativa di vita: con il rialzo si avvicinerà l'età pensionabile di uomini e donne ma è allarme per quanto riguarda le disparità di calcolo del sistema contributivo rispetto a quello retributivo e misto. Arriva intanto un progetto per alzare le soglie delle cosiddette "pensioni minime" con una proposta basata su una maggiore pressione fiscale sul gioco d'azzardo, ecco le ultime notizie sulla riforma pensioni 2015.

Pensione di vecchiaia e anticipata, cambiano i requisiti INPS dal 2016 al 2018

È arrivata come previsto la circolare che chiarifica quali saranno i requisiti INPS di accesso per le pensioni di vecchiaia e anticipate a partire dal 2016: dal prossimo anno saranno richiesti 4 mesi in più sia per gli uomini che per le donne in età di pensione. La modifica rientra nel piano triennale di adeguamento alla speranza di vita media che rimarrà tale fino al 2018, prima di una nuova revisione fissata al 2019. Tra il 2016 e il 2018 a tutti gli uomini e alle donne del settore pubblico sarà quindi richiesta un'età anagrafica di 66 anni e 7 mesi per la pensione di vecchiaia. Per le donne invece, sempre a partire dal 2016, saranno richiesti 65 anni e 7 mesi per il settore privato a differenza delle lavoratrici autonome che matureranno i requisiti INPS per la pensione di vecchiaia a 66 anni e 1 mese (i mesi diventeranno comunque 7 dal 2018).

Per quel che riguarda i requisiti della pensione anticipata dal 2016 gli uomini potranno richiedere il trattamento all'età di 42 anni e 10 mesi e le donne a 41 anni e 10 mesi.

Allarme pensioni con contributivo, fino a mille euro in meno. Apertura per l'aumento delle "pensioni minime"

Nel frattempo, nell'attesa del check up previdenziale previsto per il prossimo mese, il Sole 24 Ore lancia l'allarme sulle disparità di calcolo degli importi delle pensioni: secondo le anticipazioni circa l'analisi che verrà pubblicata nell'inserto Plus 24 del 21 marzo, sarebbe di circa 1.000 euro più basso l'importo pensionistico calcolato con sistema contributivo rispetto a retributivo e misto.

Parallelamente, mentre in tema di riforma pensioni 2015 si discutono le proposta di flessibilità in uscita - con l'arrivo della pensione anticipata a 62 anni e 35 di contributi alla Commissione Lavoro alla Camera - spunta fuori l'ipotesi di innalzare gli assegni INPS per le "pensioni minime". «Difenderemo quella Italia più fragile; tassando maggiormente il gioco d'azzardo e i concessionari di slot machine si possono finanziare pensioni minime più dignitose» ha annunciato dal viceministro ai Trasporti alle Infrastrutture, Riccardo Nencini.

La proposta, già avanzata in passato dai 5 Stelle arriva ora da ambienti molto più vicini al governo, cosa che fa sperare di una maggiore percorribilità a livello parlamentare. Se desiderate rimanere aggiornati sulle ultime notizie di sulla riforma pensioni 2015, vi invitiamo a cliccare "Segui" in alto.