"Siamo in attesa, ma non molto paziente": lo ha dichiarato oggi il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, parlando della tanto attesa apertura del tavolo di confronto tra il Governo Renzi e i sindacati sulle modifiche alla riforma Pensioni Fornero e la nuova governance dell'Inps. "Stiamo aspettando ancora la convocazione", ha detto oggi Barbagallo rispondendo ai cronisti a margine del consiglio federale della Uil di Roma e del Lazio. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno anche chiesto un confronto al presidente dell'Inps Tito Boeri che ha risposto che non si sottrarrà alla discussione, ma prima bisogna attendere comunque l'incontro con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che però si fa attendere.
La scorsa settimana Poletti aveva annunciato una riunione imminente, ma ancora non si è fatto sentire né da Barbagallo né da Susanna Camusso né da Annamaria Furlan.
Riforma pensioni 2015, i sindacati ancora in attesa del confronto con Poletti
Intanto l'esecutivo viene preso in contropiede dalla commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati presieduta da Cesare Damiano, parlamentare della minoranza del Pd, che ha accelerato sulla riforma pensioni 2015 facendo ripartire l'esame del ddl C. 857 sulla libertà d'accesso alla pensione anticipata per tutti (dipendenti pubblici, lavoratori privati e autonomi) a partire da 62 anni con penalità decrescenti sul trattamento previdenziale dall'8% al 2%.
Ma visto che i problemi provocati dalla legge Fornero al ddl Damiano ne sono stati subito abbinati altri dieci che affrontano la questione previdenziale a tutto campo avendo come base nuove forme di flessibilità verso il prepensionamento di uomini e donne.
Pensione anticipata uomini e donne, parte l'operazione Damiano ala Camera
Il disegno di legge di Damiano diventa così una sorta di "mega ddl" che è come una "bomba" per il presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico Matteo Renzi che in questi mesi e in queste settimane ha continuato a rinviare la questione dei cambiamenti da apportare alla legge Fornero.
Pure il ministro dell'Economia e delle Finanze Per Carlo Padoan, il "guardiano" dei conti pubblici, continua sostanzialmente a "difendere" la riforma previdenziale del Governo Monti che prevede di risparmiare 80 miliardi di euro fino al 2020 garantendo la sostenibilità finanziarie del debito pubblico. Non a caso il ministro Padoan continua a parlare della necessità di andare avanti con le riforma del lavoro, della scuola, della giustizia, del fisco ma non parla mai della riforma pensioni. Ed è proprio su questo punto molto delicato che a Montecitorio per l'esecutivo, se non si dà una smossa riprendendo in mano la situazione che sembra essergli sfuggita di mano, potrebbe arrivare lo "scacco matto". Sarebbe certamente una buona notizia per milioni di lavoratori e pensionati italiani "bastonati" dalla legge Fornero.