"Renzi si occuperà anche dei temi cari alla tradizione socialista chiediamo una tassa sul gioco d'azzardo per aumentare le Pensioni minime". Lo ha dichiarato, mentre si susseguono nel dibattito politico le proposte di riforma pensioni 2015, il segretario del Psi e viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, confermando che i socialisti restano nella maggioranza che sostiene il governo e ribadendo i punti di intesa con il premier e leader del Partito democratico Matteo Renzi.

Psi al Governo: 'Tassa sul gioco d'azzardo e aumenti alle pensioni minime'

La decisione è arrivata dal consiglio nazionale del Psi svoltosi ieri sera a Roma. Durante l'incontro è stato respinto dalla maggioranza del partito un documento presentato dalla minoranza di che proponeva di ritirare il sostegno all'esecutivo contestando soprattutto la riforma del lavoro (Jobs act) e i primi due decreti attuativi sul contratto a tutele crescenti e la Naspi, il nuovo sussidio di disoccupazione. Ma è fiducioso il viceministro Nencini che, chiedendo di respingere il documento presentato dalla minoranza del suo partito e dicendosi certo che "Renzi si occuperà dei temi cari alla "tradizione socialista", quindi anche la riforma pensioni, ha proposto all'esecutivo di istituire "una tassa sul gioco d'azzardo per aumentare le pensioni minime".

A sollecitare in questi mesi l'aumento della pensione minima anche le opposizioni. I parlamentari del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo avevano anche presentato un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 che prevedeva l'aumento a 600 euro al mese; mentre il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi promette l'aumento delle pensioni minime a 1.000 euro al mese.

Riforma pensioni, la minoranza Pd chiede a Renzi cambio di rotta sulla pensione anticipata

Intanto, sulla riforma pensioni 2015, restano da sciogliere i nodi venuti in queste settimane al pettine nel Partito democratico. Da una parte la maggioranza, con Renzi e Poletti che continuano a prendere tempo sulle modifiche alla legge Fornero, dall'altra parte la minoranza del Pd, con Bersani, Cuperlo e Damiano che continuano a incalzare l'esecutivo sul Jobs act, la riforma pensioni e nuove misure a sostegno dei poveri, a partire dall'estensione del bonus fiscale da 80 euro al mese anche ai pensionati a basso reddito.

Non a caso Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, ha messo in calendario per martedì 17 marzo la sua proposta di legge sulle pensione anticipata per tutti i lavoratori (pubblici, privati e autonomi) a partire da 62 anni. Inoltre, Damiano ha annunciato che una nuova proposta di legge sulle pensioni di vecchiaia delle donne sarà presentata a breve. Si riaccenderà così a Montecitorio lo scontro interno tra i dem su riforme, lavoro e previdenza.