Ieri sera 12 marzo, dopo diversi rinvii è stato varato dal Consiglio dei Ministri, la Riforma della Scuola, molte sono le novità apportate, prima fra tutte l'assunzione di 100.000 docenti precari della scuola, previste per settembre 2015, l'introduzione della Carta dei professori per l'aggiornamento professionale, la scelta da parte del preside dei professori, scatti di stipendio tra criteri di anzianità e scatti di meritocrazia, il grande ritorno di storia dell' arte e musica. Nello specifico vediamo nel dettaglio le singole novità previste dalla Riforma della scuola, del governo Renzi.
Riforma della scuola: assunzioni 100.000 precari, docenti tra scatti di anzianità e merito
Vediamo nelle specifico i vari punti del ddl di riforma della scuola, che prevede in primo luogo, il vero nodo della riforma, ovvero il Piano assunzioni. Il premier ha chiarito che il ddl prevede "l'assunzione di 100mila precari, appartenenti alle Gae, e per i vincitori di concorso 2012 saranno assunti, mentre è previsto concorso per gli idonei che stanno dentro le graduatorie di istituto. Segue la carriera dei docenti tra scatti di stipendio per anzianità e merito, restano gli scatti fondati sull'anzianità, ma viene inserita anche una cifra aggiuntiva sul merito che verrà deciso dal preside della scuola: stanziati 200 milioni di euro a partire dal 2016.
Riforma scuola: la carta dei professori per l'aggiornamento culturale
Un'altra novità introdotta è la "Carta dei Professori", la quale prevede un contributo annuale di 500 euro ai professori da spendere per l'aggiornamento culturale, ossia un rimborso spese; per andare a teatro, per sentire un concerto, a vedere l'opera, come espressioni di aggiornamento culturale.
Riforma della scuola: l'autonomia nella scelta del preside dei professori
Ogni scuola dovrà vivere la propria autonomia, sia per quanto riguarda il merito degli insegnanti che per la scelta dei professori che avverrà ad opera del preside, mediante una chiamata "diretta"degli insegnanti che potranno scegliere gli insegnanti direttamente da un Albo nel quale sono pubblicati anche i curriculum dei docenti "in assoluta trasparenza", segue il ritorno di storia dell'arte e musica.