Il consiglio dei ministri, presieduto da Matteo Renzi, ha varato oggi (12 marzo) il ddl di riforma della Scuola che prevede, seppur in numero ridimensionato rispetto alle promesse, le assunzioni dei docenti precari. "Le proposte per la scuola sono realizzabili abbastanza rapidamente con grande intensità", ha detto il premier a margine del consiglio dei ministri che ha dato l'ok al disegno di legge sulla Buona Scuola che ora comincerà il suo iter parlamentare. Anche le assunzioni degli insegnanti sono finite nel calderone del ddl piuttosto che, come era stato annunciato precedentemente, in un decreto legge ad hoc.

E' questa la sfida che l'esecutivo lancia ai gruppi parlamentari sull'istruzione.

Buona scuola, ok al ddl Renzi-Giannini: ecco tutte le novità

Per Renzi non sono a rischio le assunzioni dei precari della scuola previste a settembre 2015 ma soltanto "se il parlamento vorrà lavorare con il senso dell'urgenza che lo ha caratterizzato - ha sottolineato - sugli ultimi dossier". Il premier e segretario del Pd è entusiasta per il varo del ddl Buona Scuola. "Confermiamo che questa è per noi la riforma più importante", ha detto Renzi usando più o meno le stesse parole utilizzate sulla riforma del lavoro (Jobs act). Ma "l'assunzione di 100.000 precari - ha spiegato il primo ministro - viene alla fine di questo percorso.

Non è - ha detto in conferenza stampa a margine del Cdm di oggi - l'inizio di questo percorso". Tra i punti principali della riforma scuola anche lo stop alle classi pollaio.

Riforma scuola, Renzi: 'Stop alle classi pollaio e basta supplenti'

"Grazie all'organico funzionale - ha spiegato Renzi in conferenza a Palazzo Chigi - non ci saranno mai più classi pollaio e mai più supplenti".

Sulle chiamate dei docenti "il preside - ha spiegato il premier che ha illustrato con le slide il ddl scuola - sceglierà gli insegnanti laddove ci sarà spazio dentro un albo dei docenti e individua la persona più adatta senza automatismi". Tra le novità anche la Carta dei Prof per valorizzare e dare dignità al ruolo degli insegnanti per i quali è previsto anche un bonus da 500 euro.

"Un piccolo segnale, una carta - ha spiegato Renzi - in cui ogni anno il docente avrà 500 euro ogni anno per spese culturali". Per quanto riguarda gli scatti di stipendio restano i criteri di anzianità ma vengono introdotti anche nuovi criteri legati al merito. Nel ddl Buona Scuola previsti 200 milioni, ma dal 2016, per la valutazione del merito degli insegnanti: "Decideranno - ha sottolineato il premier - le singole autonomie scolastiche".