Riforma Pensioni, ultime notizie: si apre finalmente in maniera ufficiale l'atteso dibattito sulla riforma del sistema previdenziale all'ordine del giorno delle riflessioni del governo. Dopo l'avvicendarsi di nuove proposte di revisione della legge Fornero e la priorità data all'attuazione del Jobs Act, è finalmente tempo di fare dei passi in avanti. Tuttavia, le tempistiche saranno ancora lunghe: "il punto della riflessione coinciderà con la prossima legge di stabilità" ha detto il ministro del Lavoro Poletti all'indomani dell'intervista rilasciata da Tito Boeri, nuovo presidente INPS al Corriere della Sera.

Riforma pensioni 2015, le proposte "flessibili" al vaglio

Le proposte ci sono, tutte con un comune denominatore: la flessibilità, questo mantra che ormai chi segue la tematica è abituato a sentir ripetere con cadenza giornaliera, ma è inutile illudersi su possibili cambiamenti nel 2015, la riforma delle pensioni prenderà piede almeno dal prossimo anno. A proposito delle tempistiche, resta cauto Poletti che ha spiegato che bisognerà prima avviare una riflessione e poi "parlare con misura senza alimentare aspettative". La flessibilità in uscita "è una delle possibilità" ma c'è dunque tutto il tempo per avanzare nuove proposte sulla riforma pensioni e su questo fronte anche i sindacati continuano a scalpitare per sedersi al tavolo delle trattative.



Parlando di proposte sulla riforma pensioni il punto di partenza sembra sempre il disegno di legge presentato dal PD all'inizio della legislatura da Pier Paolo Baretta e Cesare Damiano. Secondo il testo, l'età pensionabile diverrebbe variabile tra i 62 e i 70 anni, con la possibilità di scelta da parte del lavoratore: è l'ipotesi dei pensionamenti flessibili che però avrebbero come contropartita una decurtazione del 2% sull'importo della pensione per ogni anno di anticipo (oppure di bonus in caso di pensionamento posticipato).

Sul tavolo delle proposte di riforma delle pensioni c'è poi quella del prestito pensionistico che garantirebbe meno flessibilità e non comporterebbe alcun vantaggio per i lavoratori se non quello temporale (mentre sarebbe la soluzione più economica per il governo). Si parla poi di integrazione al minimo, proposta che, qualora i contributi versati fossero particolarmente ridotti, vedrebbe l'integrazione dell'importo erogato ai lavoratori a carico dello stato.

Nelle ultime proposte di riforma pensioni si parla anche del pensionamento a partire dai 60 anni (con 40 di contributi) raggiungendo la cosiddetta "quota 100" (o 41 anni di contributi a prescindere dall'età) e di reddito minimo avanzata dal presidente INPS.

Pensione anticipata, Boeri: "bisogna convincere la commissione UE"

Secondo le ultime notizie, lo stesso Boeri ha recentemente espresso parere favorevole per consentire l'uscita anticipata dal lavoro con pensioni proporzionalmente più leggere ma è necessario "convincere la Commissione Europea" ha detto il presidente al Corriere della Sera perché "i conti pubblici vengono considerati nella loro dimensione annuale anziché sul medio-lungo periodo".

Così facendo ha spiegato Boeri, a risaltare sarebbe solo l'aumento immediato della spesa e non il conseguente risparmio dovuto ad una pensione più bassa. In ogni caso sarà necessario "battersi in Europa per arrivare a una valutazione intertemporale del bilancio" ha annunciato il Boeri. Se desiderate rimanere aggiornati sulle ultime notizie della riforma pensioni 2015 vi invitiamo a cliccare il tasto "Segui" in alto.