La riforma della Scuola dettata dal disegno di legge presentato dal Governo Renzi ed attualmente in discussione alla VI Commissione Cultura della Camera dei deputati ha bisogno di un restyling per rispondere allo sciopero generale del prossimo 5 maggio. E il Partito democratico ha depositato nei giorni scorsi gli emendamenti che rettificano, in parte, la struttura originaria della Buona scuola. Nulla di rivoluzionario emerge dagli emendamenti n. 7.1008, 7.1007, 7.152 e 7.1013: il potere dei presidi di scegliere i propri docenti rimane immutato.

Tuttavia qualche modifica è stata proposta.

Ddl di riforma Scuola, novità sul potere di scelta presidi e compiti del comitato di valutazione

Dunque i dirigenti scolastici sceglieranno gli insegnanti a cui attribuire gli incarichi ogni 3 anni, ma per andare incontro alle recriminazioni dei sindacati, dovranno prima sentire il comitato di valutazione. Proprio il comitato di valutazione, secondo gli emendamenti firmati da 21 piddini al termine della riunione avvenuta in settimana con il Premier Renzi, sarà istituito in seno al consiglio di istituto e sarà formato dal preside, da due docenti e da due genitori. Nelle scuole superiori, un alunno prenderà il posto di uno dei due genitori.

Per ciascun insegnante da valutare, il preside presenterà una relazione sulla quale il comitato di valutazione pronuncerà un parere.

Tale parere dovrà essere presentato dal comitato anche nella scelta dei dirigenti scolastici dagli albi regionali per il conferimento dell'incarico. Il parere del comitato, è bene precisarlo, non va a limitare il potere dei presidi nella scelta dei precari da assumere: il dirigente scolastico sarà libero di scegliersi i docenti che desidera.

L'unica novità all'articolo 7 del disegno di legge è rappresentata proprio dal parere che però non sarà vincolante. L'altra modifica riguarda proprio lo staff del preside: nella stesura originaria del ddl si parlava di 3 docenti, mentre negli emendamenti presentati dal Pd il limite è pari al 10% dell'organico dell'istituto.

Emendamenti Pd Disegno di legge scuola: i nuovi premi di merito per i presidi e i docenti dello staff

La scelta dei presidi sarà pari al 10% dei docenti in servizio: il nuovo compito comporterà un aumento di stipendio di 500 euro al mese, ai quali, dall'anno 2016, si aggiungerà un premio una tantum di 7.500 euro. Ma anche far parte dello staff comporterà dei vantaggi economici non trascurabili che si tradurranno negli scatti di merito non quantificati, comunque, dall'emendamento n. 7.152. Anche per il merito, dei docenti dello staff e degli altri docenti, il comitato di valutazione dovrà fornire il proprio parere.