La discussione del disegno di legge sulla riforma della scuola è entrata ieri, 7 aprile 2015, ufficialmente nel vivo in Parlamento. All'esame della Commissione Cultura della Camera c'è soprattutto il ruolo del dirigente scolastico sul quale i sindacati chiederanno modifiche sostanziali affinché venga ristabilito l'equilibrio tra i presidi ed i docenti. Tale richiesta sarà formalizzata proprio nel corso delle audizioni: si tratterà di fare un grosso passo indietro, come già il Governo Renzi ha dovuto fare sull'abolizione degli scatti di anzianità e sulla carriera dei docenti.

Ddl Scuola, la posizione dei sindacati sul nuovo ruolo dei dirigenti scolastici

Dunque, le cinque sigle sindacali sono concordi nella bocciatura della nuova figura del preside-sceriffo che dovrà scegliere, dagli albi territoriali, i docenti da assumere nella propria Scuola. E gli attacchi sulla scelta del premier Renzi non mancano di certo. Francesco Crima, segretario della Cisl-Scuola, tramite il sito ufficiale del sindacato, battezza la riforma come improvvisata e fatta senza avere una conoscenza approfondita del settore.

Proprio la scelta dei docenti da far lavorare nella scuola da parte dei presidi è la preoccupazione principale dello Snals-Confsal. Il suo segretario, Marco Paolo Nigi ha, infatti, affermato sul portale Snals: "Con la Buona scuola si innescherà una conflittualità che farà solo del male e che nulla avrà a che fare con la concorrenza.

Dovrà essere prioritario per il Governo riaprire la contrattazione".

Per la Gilda, invece, la Buona scuola mette a rischio la stessa libertà di insegnamento, dando anche ai dirigenti scolastici un po' di soldi da distribuire ai docenti". La Gilda chiede, nel documento condiviso sul proprio portale, che vengano scorporate dalla riforma le parti relative all'assunzione degli insegnanti precari e alla formazione dell'organico dell'autonomia e che i lavori di questi punti vengano trattati velocemente con una sessione parlamentare dedicata.

Per la Uil, per bocca di Massimo Di Menna, l'unico risultato al quale porterà la riforma di Renzi sarà quello di gettare la scuola nel caos. In particolare, secondo il leader Uil, è necessario che venga unificato il momento dell'assegnazione dell'organico affinché sia consentito a tutta la scuola, intesa come collegialità, di determinare il piano formativo in base all'organico funzionale realmente disponibile.

Infine per la Flc-Cgil, il disegno di legge del Governo Renzi è autoritario e volto ad annullare anni di democrazia ottenuta grazie alla cooperazione di tutti gli elementi. È necessario, secondo il segretario Mimmo Pantaleo, riattivare la contrattazione, dare impulso all'autonomia scolastica e adottare il decreto legge per assumere velocemente i 100 mila precari.