Emergono indiscrezioni che vorrebbero lo spacchettamento del testo sempre più probabile, come riferisce stamattina Orizzontescuola.it in ordine alle intenzioni della maggioranza di governo per il progetto della 'Buona Scuola'. L'ipotesi avanzata è quella di assicurare il normale turn over con assunzioni decretate entro maggio e rivisitazione degli emendamenti presentati dalle associazioni di categoria in sede di audizioni in VII Commissione Cultura alla Camera. Continua intanto il dibattito sulla scuola con le audizioni anche oggi dopo gli interventi di ieri dei rappresentanti dei docenti e dei politici tra i quali, come riportato da radioradicale.it, uno su tutti è stato particolarmente incisivo per la visione a 360° proposta in merito alla riforma intera.

Si tratta dell'intervento dell'on. Enza Blundo del Movimento Cinque Stelle.

Partire dai quota 96

La parlamentare pentastellata ha presentato la questione in un contesto ancora più ampio che include il personale dei cosiddetti Quota 96, ossia i lavoratori che per età e contributi chiedono da tempo di andare in pensione. Considerando che nei prossimi cinque anni si dovrà procedere a 300 mila pensionamenti, come da lei stessa affermato e ascoltato da chi si era collegato alla diretta streaming offerta da Midaprecari.eu, appare incomprensibile la fretta di procedere alle assunzioni come proposto nel Ddl. Vero è che i pensionati italiani hanno perso, come riferito dallo Spi-Cgil, buona parte del potere di acquisto, ma l'enorme quantità di stress prodotta dalle attività scolastiche porta i Quota 96 a preferire l'uscita dal lavoro, considerando questo come il male minore dato il forte rischio burn-out insito nel proseguimento dell'attività lavorativa nella scuola alle soglie dei 60 anni.

Si potrebbe partire dunque da loro per gestire via via la fase di transizione.

Faraone contrario

Il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, come scritto stamattina da Tecnicadellascuola.it, si dichiara contrario a dividere il testo in due parti affermando di essere sicuro che il tempo basti. La convinzione che mostra sulla validità del piano proposto dal governo Renzi non è stata condivisa dalle varie associazioni presenti e dai sindacati, Anief in testa, che con il suo rappresentante Marcello Pacifico non ha mancato di ricordare come si rischi un'ondata di ricorsi che si abbatterebbe come uno 'tsunami' sulle casse statali, quando invece sarebbe meglio spendere questi soldi dovuti per i risarcimenti nelle assunzioni, da farsi però con calma, nel tempo.