Indubbiamente i pensionati italiani non avevano bisogno di leggere quanto apparso stamane su alcuni quotidiani quali Il Sole 24 Ore e Il Corriere della Sera per apprendere che nel giro di quattro anni si sono visti letteralmente tagliare gli importi degli assegni di quiescenza per una cifra media intorno a 40 euro. Se poi vogliamo proprio spaccare il capello, analizziamo quanto titolano detti quotidiani: persi ben 1800 euro a testa in quattro anni. Il quotidiano finanziario si esprime in termini di vera tagliola che si è abbattuta su di loro. Stesso tenore per l'altro giornale milanese che riprende la denuncia dello Spi - Cgil.
Effetto rivalutazione
È di pochi giorni fa la notizia per la quale, in seguito all'adeguamento della speranza di vita, si andrà in pensione più tardi di quattro mesi. Ma sui trattamenti dei pensionati italiani grava l'effetto della rivalutazione che nel corso dell'ultimo biennio 2012/2013 ha ridotto gli importi mensili. Più tardi a riposo e con meno soldi, in sintesi. Lo Spi - Cgil precisa che questo adeguamento delle Pensioni è stato bloccato di fatto per cifre maggiori di ben tre volte rispetto al trattamento minimo. Il dato parla di 1.400,00 euro lordi. Lo scenario sembra anche peggiorare, come riferito sulle pagine de Il Sole 24 Ore, per l'intenzione della Bce di riportare l'inflazione al 2%.
Sono previsti ulteriori tagli per 3,6 miliardi di euro per i pensionati da qui al prossimo futuro.
La proposta dello Spi - Cgil
Si attendono ancora gli sviluppi del dibattito previsto alle camere in merito alla flessibilità sulle pensioni, concetto sul quale si era espresso anche il neo presidente dell'Inps Tito Boeri in una intervista rilasciata al Corriere della Sera il 3 marzo scorso.
In merito interviene anche lo Spi - Cgil con una sua proposta. Nel dettaglio si tratterebbe di applicare il 100% di rivalutazione a tutti i pensionati; una rivalutazione che dovrebbe essere conteggiata fino a 5 volte il trattamento minimo. Secondo lo Spi anche il costo di questa operazione sarebbe ridotto, stimandolo in circa soli 350 milioni di euro per ogni punto percentuale.