C'è grande preoccupazione in Grecia all'interno del comparto previdenziale. Dopo l'elezione di Syriza e la decisione di arrivare ad una rinegoziazione sul debito pubblico contratto dal Paese, la stabilità economica della nazione si è avvitata ulteriormente su se stessa, tanto che ora sembrerebbe arrivato il momento del redde rationem. A farne le spese nel corso di questo mese potrebbero essere ancora una volta i soggetti più deboli, ovvero i pensionati (assieme ai lavoratori pubblici). Il rischio è di vedere saltare la rata di accredito della pensione di fine mese, visto che la liquidità necessaria per effettuare i pagamenti risulterebbe ancora mancante.

C'è tempo fino alla fine di aprile per ovviare alla situazione, ma al momento non c'è la sicurezza su uno sblocco positivo della vicenda.

La tragedia greca rischia di toccare le pensioni, mancano 400 milioni di euro per effettuare i versamenti

Secondo quanto comunicato dal vice Ministro delle finanze greche Dimitris Mardas, al Paese serve reperire la più presto circa 400 milioni di euro per far fronte ai propri impegni finanziari. La dichiarazione è stata rilasciata durante un'apparizione sul canale televisivo Mega Tv. Per il momento il Governo greco ha deciso di tamponare la situazione chiedendo agli enti locali di depositare la propria liquidità presso la Banca Centrale del Paese, ma la misura potrebbe comunque non risultare sufficiente nel medio e lungo termine perché le scadenze sono pressanti.

L'iniziativa potrebbe però permettere di recuperare più di un miliardo di euro nel breve termine, una cifra sufficiente a garantire il pagamento delle Pensioni ad aprile. Mentre per i pagamenti previsti a maggio, la speranza è di poter siglare un accordo con i creditori, primi fra tutti il FMI e l'UE. Già nel prossimo mese la Grecia si troverà infatti a dover reperire altri tre miliardi di euro, di cui due terzi dovrebbero essere destinati al pagamento degli stipendi e delle pensioni pubbliche.

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