Prosegue lo stato di grande fermento nell'universo dell'istruzione italiana. Le ultime novità viaggiano su un doppio binario, da una parte lo sciopero della Scuola 2015 indetto a distanza di sette anni dall'ultima volta, dall'altra la battaglia che si sta combattendo in Parlamento, con l'ormai famoso ddl Renzi che continua ad essere bersaglio di pesantissime critiche. Nel mezzo il coro sempre più polemico dei diretti interessati, i docenti, che continuano ad essere umiliati dal premier nonostante il ruolo di prim'ordine che occupano nel processo di formazione ed educazione delle classi dirigenti di domani suggerirebbe tutt'altro trattamento.

Sono talmente numerosi i punti sui quali il ddl Renzi appare lacunoso che risulta difficile riunirli all'interno di un solo contributo, da qui la scelta di indire uno sciopero generale che vedrà coinvolte tutte le sigle sindacali. A questo punto la Buona Scuola di Renzi diventa ufficialmente un fallimento. Un progetto ambizioso nato male e naufragato quasi subito con il solo incredibile merito di aver peggiorato un settore già abbondantemente bersagliato nel corso degli ultimi anni. Renzi stesso, a margine della lettera inviata ai militanti del PD con l'intento di ricompattarli in occasione del voto sull'Italicum, ha ammesso che il suo ddl può essere migliorato. E se torniamo con la mente all'arroganza che ne contraddistingue quasi ogni decisione ci rendiamo immediatamente conto delle enormi lacune insite nel testo.



Ultime novità Sciopero Scuola 2015 e ddl Renzi: rinnovo dei contratti, stipendi e Carta del Professore

Le ultime novità relative allo sciopero della scuola 2015 si concentrano sulla data scelta per manifestare, il 5 maggio prossimo, e sulle città nelle quali si muoverà il moto di protesta: Roma, Milano, Bari, Palermo e Cagliari costituiranno l'ossatura di un percorso che vedrà comunque l'adesione di un'altra serie infinita di piazze sparse per tutta Italia. Il simbolo? Un'icona colorata piena di palloncini che è diventata anche l'immagine di copertina dell'evento nato su Facebook per scambiarsi informazioni e tenere il conto degli aderenti (questa la pagina di riferimento: http://goo.gl/wCLpvF). Ma per quale motivo il ddl promosso dal Premier ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi viene così criticato? In primo luogo il ddl Renzi non tratta la questione dei precari o quanto meno non razionalizza l'immissione delle 100mila nuove unità prevista per il settembre prossimo. Qui il concetto chiave è quello della stabilizzazione: non si può continuare a pretendere che un docente diventi di ruolo a 50 anni. Una mancanza di progettualità che di rimando ha confermato il naufragio del piano di cancellazione delle graduatorie ad esaurimento. Altra nota dolente è quella del rinnovo del contratto fermo al palo da più di un lustro: nonostante la moneta continui a perdere parte del proprio valore gli stipendi degli insegnanti non sono mai stati incrementati. A costituire la classica ciliegina sulla torta è la Carta del Professore proposta del Premier Renzi in persona, che vorrebbe destinare 500 euro l'anno ai docenti per potersi 'formare e aggiornare'. Una cifra ridicola che contribuisce ad aizzare ancor di più gli animi. Se desiderate rimanere aggiornati su sciopero della scuola 2015, ddl Renzi e riassetto del comparto istruzione vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.