E' clamorosa la sentenza del Consiglio di Stato del 16 aprile 2015 sul ricorso presentato da docenti precari in possesso del Diploma magistrale ante 2001/2002, sul mancato riconoscimento da parte del Ministero della Pubblica Istruzione del loro diritto ad inserirsi nella graduatoria ad esaurimento (GAE), anticamera per l'immissione in ruolo. Sentenza che certamente non potrà non avere conseguenze politiche con ricadute positive anche sul dibattito in corso sul Disegno di legge sulla "Buona scuola" presentato dal Governo del premier Matteo Renzi.
Ma quali sono i fatti? Procediamo con ordine.
Con la sentenza n.
1973/2015 il Consiglio di Stato accoglie il ricorso presentato dal sindacato ANIEF (dei sindacati il più attivo nel difendere il personale scolastico precario) e accerta senza riserve il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 ad essere inseriti nelle Graduatorie a Esaurimento.
Ricordiamo che i diplomati magistrale avevano acquisito solo il diritto all'inserimento in seconda Fascia Graduatorie d'Istituto (GI). Ora per quei docenti da sempre esclusi dal MIUR dall'accesso alle Graduatorie a Esaurimento si aprono "le porte del Paradiso". Il Consiglio di Stato, non un tribunale qualsiasi, non un giudice di turno, ma un organismo giudicante a cui il governo fa riferimento ed ai cui pronunciamenti non può sottrarsi, sentenzia che per i diplomati magistrali ante 2001/2002, non può costituire impedimento il fatto che il titolo sia stato riconosciuto soltanto nel 2014, proprio da una sentenza di tale organo giudicante, aggiungendo che "tale riconoscimento abbia effetti ai fini dell'inserimento nelle citate graduatorie riservate ai docenti abilitati".
Sconfitta del Miur, vittoria del sindacato, ma sarà tutto facile?
Insomma una vittoria su tutti i fronti per il sindacato, ma soprattutto per i diretti interessati che attendevano da anni questo momento. E' giunto allora il momento di brindare, perché la stabilizzazione è cosa fatta? Purtroppo, si sa come vanno le cose in Italia.
La politica è lenta, come sono lenti i processi ed i decreti di attuazione.
Il dibattito in sede parlamentare sul disegno di legge sulla buona scuola avanza. Il governo sarà in grado di recepire in tempo utile anche quest'ultimo autorevole pronunciamento? Gli interessati se lo augurano, noi invitiamo alla prudenza. L'esperienza ce lo insegna.
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