L'attenzione dei docenti e del personale della scuola è concentrato non solo sulle norme contenute nel disegno di legge sulla Buona Scuola, in discussione in questi giorni alla Commissione Cultura della Camera dei deputati, ma anche sul disegno di legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Il disegno di legge presentato dal ministro della funzione pubblica, Marianna Madia, infatti, contiene norme per la nuova disciplina dell'impiego nel pubblico. L'approvazione del disegno di legge con voto in Senato è in calendario per la seconda metà di questo mese: nel testo definitivo saranno incluse norme che, pur non riferendosi chiaramente al personale scuola, riguarderanno anche i docenti ed il personale Ata in quanto dipendenti pubblici.

In particolare, mirano al personale scuola gli articoli 11 e 13 del disegno di legge con modifiche relative all'orario di lavoro e ai procedimenti disciplinari. Leggiamo, nel dettaglio, la riforma che verrà attuata dai due articoli.

Ddl Madia di riforma Pa: le norme che riguardano il personale scuola

Il comma 1 dell'articolo 11 del ddl Madia disciplina le misure di rafforzamento, a favore della pubblica amministrazione, dei meccanismi di flessibilità dell'orario di lavoro, sia orizzontale che verticale. Il secondo comma dello stesso articolo prevede, invece, forme di co-working, che sembrano riscuotere maggiori consensi dal personale scuola: le amministrazioni potranno stipulare, nelle possibilità di bilancio, convenzioni con asili nido e scuole dell'infanzia garantendo, ai propri dipendenti, supporti alla genitorialità pure nei periodi in cui la scuola rimarrà chiusa.

Più incisivo sul piano disciplinare è, invece, l'articolo 13 del Ddl Madia che prevede il riordino delle attuali norme in favore di:

  • una maggiore integrazione con le persone disabili negli ambienti di lavoro;
  • la riorganizzazione degli accertamenti medici e legali relativi alle assenze del personale per motivi di malattia al fine di consentire all'Inps l'effettivo controllo con nuove competenze;
  • la semplificazione delle procedure di valutazione del lavoratori pubblici con l'obiettivo di riconoscere il merito e la premialità;
  • l'inserimento di norme che velocizzino e rendano concrete le azioni disciplinare dei dipendenti pubblici per accertarne l'eventuale responsabilità;
  • graduale superamento della dotazione organica quale confine delle assunzioni.