Martedì 5 maggio è stato indetto uno sciopero contro il disegno di legge Buona Scuola. Un evento che potremmo definire storico, se si pensa che è da circa 8 anni che le principali organizzazioni sindacali del reparto scuola non si riunivano per scioperare. Gli insegnati e il personale ATA che decideranno di aderire allo sciopero del 5 maggio subiranno una decurtazione dal loro stipendio per l'intera giornata di lavoro. Ciò sembra sorprendente, perché lo stipendio di un docente viene calcolato in base alle ore di servizio. Questa purtroppo è una delle tante contraddizioni della scuola italiana. Ma quanto costerà ai docenti e al personale ATA scioperare? Per gli insegnanti la decurtazione prevista varia dai 64 ai 70 euro a seconda del grado della scuola, mentre per i dipendenti ATA l'ammontare è di circa 54 euro. Per il docente che si trova ad avere il giorno libero proprio il 5 maggio, indipendentemente se aderirà o meno alla manifestazione, non gli sarà detratto nulla dalla busta paga.

Sciopero 5 maggio 2015: vademecum insegnante e info utili sulle 7 manifestazioni

Ecco un semplice vademecum per gli insegnanti che decideranno di aderire allo sciopero del 5 maggio:

  • Nessun insegnante è tenuto ad avvertire l'ufficio di competenza qualora decidesse di partecipare alla manifestazione;
  • Non è prevista alcuna sanzione nel caso in cui il docente partecipa alla manifestazione senza avvertire la segreteria scolastica.

Per gli insegnanti che decideranno di svolgere le loro ore di lezione il 5 maggio non sono tenuti a svolgere più ore rispetto a quelle previste dal loro contratto. Le manifestazioni sono previste in 7 città: a Roma, Milano, Catania, Palermo, Bari, Cagliari e Aosta. A Roma si parla di circa 20 000 adesioni e prevede due grandi momenti. Alle ore 10:00 l'incontro con il Miur, mentre a piazza Montecitorio è previsto un presidio dalle 12:30 fino alle 18:00. Inoltre è prevista una diretta live sullo sciopero del 5 maggio su Twitter con #riformabuonascuola.

Sciopero 6 e 12 maggio 2015

Sono previste altre due manifestazioni sia contro la Buona Scuola che contro le prove Invalsi. Si sciopera anche contro le prove Invalsi, perché la scuola è pubblica e non può essere gestita anche solo per tre giorni da strutture private. I Cobas, coscienziosi del fatto che gli insegnanti non posso scioperare ad oltranza da un punto di vista economico, hanno deciso di istituire delle "Casse di resistenza". Per seguire e ricevere gli aggiornamenti sulle novità in ambito didattico, clicca in alto sul tasto Segui.