Anche l'articolo 10 del ddl Scuola è stato approvato nella serata di ieri: passa il piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato previsto dalla riforma della scuola che verrà attuato già a partire dal primo settembre. Via libera ai poteri del super-preside, mentre dal ddl è stato stralciato l'articolo sul 5 per mille nel settore che ha rischiato di paralizzare i lavori in aula.

Piano assunzioni, via libera a 100.000 precari dal primo settembre: prova di un anno e valutazione prima dell'immissione in ruolo

È arrivato ufficialmente il primo"via libera" al piano assunzioni previsto dal ddl buona scuola: 100.000 docenti precari verranno assunti a partire dal prossimo primo settembre.

Gli 'eletti' sono gli iscritti della GaE (assunti per il primo anno con incarico annuale) e ivincitori del concorso 2012 (da subito a tempo indeterminato) da assumere in parte quest'anno e i restanti gli anni successivi. Nessun cambio di rotta per quel che riguarda la posizione adottata nei confronti dei docenti della scuola dell'infanzia e primaria per cui si continuerà ad applicare il vecchio regime, con l'accesso all'insegnamento per il 50% attraverso concorsi per titoli ed esami (per gli abilitati) e per la restante parte attraverso le relative graduatorie ad esaurimento.

"Paletti" infine anche sul numero massimo degli idonei non vincitori che potranno avere accesso ai posti banditi: soglia fissata al 10% con graduatorie di validità massima triennale.

I neoassunti tuttavia, dovranno superare, prima dell'effettiva immissione in ruolo, un periodo di prova di un anno: 180 giorni di servizio, di cui 120 in attività didattiche, al termine delle quali ci sarà la valutazione del dirigente scolastico, previa consultazione del Comitato della valutazione dei docenti (composto da due docenti, il preside, due genitori nelle primarie e medie e un genitore e uno studente alle superiori).

Super-preside: passa la norma anti-parentopoli dei 5 stelle, stralciato l'articolo sul 5 per mille

A proposito della figura del super-preside, rimane sostanzialmente invariata l'autorità di cui i dirigenti scolastici vengono investiti dalla riforma della scuola: è passato nei giorni scorsi l'articolo 9 che stabilisce che i presidi potranno conferire ai docenti gli incarichi triennali, svolgere i colloqui, valutarne l'assunzione mediante l'analisi dei curricula e delle competenze professionali, gestire le supplenze fino a 10 giorni , essere coadiuvati da uno staff composto da massimo il 10% del numero totale dei docenti e avere a disposizione ancora più risorse per la retribuzione della posizione fissa e variabile e della retribuzione di risultato dei dirigenti.

Un'importante novità nell'approvazione della articolo della riforma scuola sui super presidi, è stata l'approvazione alla Camera dell'emendamento proposto dai 5 stelle circa la "norma antiparentopoli" che così recita: il DS "è tenuto a dichiarare l'assenza di cause di incompatibilità derivanti da rapporti di parentela o affinità entro il secondo grado con i docenti iscritti nel relativo ambito territoriale".

Definitivo invece è stato lo stralcio dell'articolo sul 5 per mille che ha rischiato di stoppare i lavori in aula e sul quale però la Giannini ha commentato: "non si accantona né si abbandona l'idea" di introdurre il meccanismo "utile e produttivo".