Ciò che era stato dato per certo e sbandierato come modello di efficienza e di tecnologia avanzata, circa il pagamento delle Pensioni in un'unica data al primo del mese a partire da giugno, viene a cadere nel volgere di qualche giorno. Come sempre le pensioni non fanno dormire sonni tranquilli agli interessati. Difatti il pagamento delle pensioni Inps stabilito dal Governo al primo giorno del mese di giugno, slitta a luglio.

Cosa ha reso necessario lo slittamento delle pensioni Inps al primo giorno del mese di luglio?

L'Istituto nazionale di previdenza, presieduto dal professor Tito Boeri, dà una nuova tempistica circa il pagamento delle pensioni.

Ricordiamo che tale provvedimento rientra nel decreto, con cui il Consiglio dei Ministri ha stabilito anche la parziale restituzione dell'indicizzazione 2012 e 2013. Rimborsi dovuti a seguito della sentenza della Consulta, che ha bocciato una parte della riforma Fornero ed in particolare quella riguardante il blocco delle rivalutazioni del Governo Monti del dicembre 2011.

Le nuove disposizioni rivedono la tempistica fissata con la Legge finanziaria. Le date previste per i trattamenti pensionistici delle gestioni INPS, INPDAP ed ENPALS sono state accorpate in un'unica data che è appunto il primo del mese. Ora, però, visti i tempi necessari per adeguarsi al decreto governativo, il pagamento avverrà sempre il primo del mese ma a partire dal primo di luglio.

Nel messaggio, l'Inps rende noto che, essendo intercorsi solo pochi giorni dalle direttive del governo, non è stato possibile tecnicamente uniformare tutti i trattamenti pensionistici ma solo quelli relativi alle gestioni pubbliche, dello spettacolo e dello sport. Ricordiamo che dal 2017 i pagamenti saranno effettuati non più il primo giorno del mese ma il secondo,sempre in base al decreto governativo 65/2015 del Consiglio dei Ministri del 18 maggio scorso.

Sul fronte del rimborso pensioni differenziato per reddito previsto per il primo di agosto, su un eventuale "ravvedimento" del governo non vi è alcuna novità. Quanto stabilito, in termini di rimborsi resta valido, a meno che non vi siano ripensamenti da parte del premier sotto la spinta delle proteste e dei malumori dei sindacati che hanno dichiarato inadeguato ed insufficiente il provvedimento se non addirittura incostituzionale. Seguiteci come sempre, vi terremo aggiornati. Voi intanto cliccate su "segui" in alto sopra al titolo.