Continuano ad essere molte le proposte che dovrebbero modificare la riforma del sistema previdenziale che vengono messe in campo dai partiti politici allo scopo di abbassare l'età pensionabile, scopo principale per consentire la cosiddetta 'staffetta generazionale'. L'attenzione di questi giorni si focalizza sulla revisione della legge Fornero attraverso delle penalizzazioni o con il ricalcolo contributivo. Matteo Renzi ha più volte ribadito che il prossimo autunno ci potrebbe essere una rivisitazione delle norme previdenziali da inserire nella Legge di Stabilità.

Una delle proposte è quella di lasciare il lavoro a 62 anni con 35 di contributi senza alcuna penalizzazione

L'obiettivo principale è quello di dare la possibilità a tutti i lavoratori di lasciare il lavoro prima degli attuali requisiti anagrafici (66 anni e 3 mesi) che, dal prossimo gennaio aumenteranno di 4 mesi. Quali sono le proposte che potrebbero essere approvate? I lavoratori potrebbero andare in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi versati senza alcuna penalizzazione, sistema che potrebbe avere un costo stimato, seconda la Ragioneria di Stato e l'Inps, di 45 miliardi di euro.

Cesare Damiano propone l'uscita a 62 anno con 35 di contributi con l'applicazione di una penalizzazione

Altra proposta che raccoglie i favori della maggior parte degli economisti vicini al governo Renzi è quella relativa all'abbassamento dell'età pensionistica con l'applicazione delle penalizzazioni. Chi sceglierà di andare pensione prima dei 66 anni potrebbe avere una decurtazione sul proprio assegno pensionistico.

Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, propone un'uscita anticipata a 62 anni con 35 di contributi con penalità che potrebbero anche raggiungere l'8 percento. Negli ultimi giorni, secondo quanto riportato dal sito pensionioggi.it, si è diffusa la notizia che le penalizzazioni potrebbe arrivare all'11 percento.

Boeri propone un ricalcolo contributivo per le pensioni più alte

Altra proposta allo studio del governo Renzi è quella specificata da Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), con la quale si ipotizza un ricalcolo pensionistico contributivo per tutti i lavoratori che usufruiscono delle Pensioni più alte conteggiate con il più conveniente sistema retributivo.