In materia di Pensioni la Riforma Fornero è stata bocciata. In verità, formalmente, era stata già bocciata a più riprese dalle parti sociali, ed in particolare dai Sindacati, ma ora, dopo la recente decisione della Corte Costituzionale, si aprono scenari interessanti. La decisione della Corte, infatti, mette lo Stato italiano alle strette visto che sarà chiamato a rivalutare le prestazioni pensionistiche, di importo sotto la soglia dei 2.400 euro al mese, che erano state al tempo 'congelate' dal Governo Monti di cui Elsa Fornero era il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità.
Ci sono ora i pressupposti per avviare una vera e propria valanga di cause nei confronti dello Stato italiano, al punto che il Codacons con una nota ha comunicato che sta valutando la possibilità di avviare un'azione collettiva risarcitoria, ovverosia una class action. A tal fine l'Associazione ha incaricato un team di legali e di esperti sul tema delle pensioni al fine di tutelare gli interessi di coloro che, come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, si sono visti ingiustamente congelata la rivalutazione del proprio assegno. Per tutti i pensionati interessati, il Codacons ha già aperto la pre-adesione alla class action alla quale è possibile partecipare semplicemente inviando un messaggio di posta elettronica all'Associazione.
'I pensionati hanno diritto ad aumenti delle pensioni proporzionali alla crescita del costo della vita', ha dichiarato Carlo Rienzi, il Presidente del Codacons, nel commentare la sentenza della Corte Costituzionale che, comunque, non è stata accolta con particolare preoccupazione da parte del Governo sebbene, in ottemperanza alla decisione della Consulta, lo Stato italiano dovrà comunque andare a reperire le necessarie risorse per riconoscere gli importi aggiuntivi sugli assegni a milioni di pensionati, ovverosia ad una delle categorie che, più di tutti, con o senza riforma Fornero, in questi ultimi anni ha pagato caro il prezzo della crisi.