Arrivano pessime notizie per le casse dell'Inps. La notizia del giorno è quella che la Corte Costituzionale ha bocciato la legge Fornero del 2011. Questa legge che regola il sistema delle Pensioni italiane è stata bocciata li dove prevedeva il blocco dell'adeguamento per le pensioni con assegni superiori a 3 volte il minimo e cioè di euro 1.443. Si tratta di un duro colpo per le casse dell'Inps che in un solo colpo perde circa 5 miliardi. La Fornero se ne lava le mani affermando che non era stata lei a volere il blocco ma bensì quella fu una scelta del suo governo.

Per i giudici della consulta il blocco era incostituzionale in quanto non garantiva ai pensionati l'adeguamento della propria pensione al costo della vita.

Con la decisione della Consulta di oggi grossi guai in arrivo per le casse dell'Inps

In pratica per i giudici questa legge viola il diritto dei pensionati ad avere una prestazione previdenziale adeguata. Si tratta di un diritto costituzionalmente fondato in quanto previsto dalla nostra costituzione e dunque ineludibile. La questione era stata sollevata da più parti tra cui anche la stessa Corte dei Conti. La sentenza in questione dice anche che con la legge Fornero sono stati oltrepassati i limiti di ragionevolezza e proporzionalità. Questo ha causato un vero e proprio pregiudizio per il potere di acquisto del pensionato stesso e anche delle sue aspettative.

Ovviamente con la sentenza di oggi sono arrivate le reazioni dalla politica e dalla società civile.

I sindacati si dicono soddisfatti della decisione della Consulta e chiedono venga restituito il maltolto ai legittimi proprietari. Dalla politica invece arrivano giudizi vari. Ci si divide tra chi manifesta soddisfazione per la decisione della Consulta e chi invece mostra le proprie perplessità.

Resta da capire come farà adesso l'Inps a far fronte al buco che si verrà a creare nei conti in seguito alla decisione di oggi della Corte Costituzionale. Decisione che di certo sta facendo discutere ed è destinata a far parlare di se per molto altro tempo ancora.