Si accendono le preoccupazioni tra i nostri lettori circa la possibilità che la recente sentenza della Corte Costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni possa creare scompiglio o ritardare anche l'attività di riforma dell'esecutivo per l'offerta di nuove modalità di prepensionamento. Sebbene manchino ancora dei dati ufficiali, le stime delle risorse utili per dare seguito alla Consulta parlano di una cifra variabile tra i 5 e i 10 miliardi di euro, un importo che sicuramente non è indifferente per i conti pubblici e che si teme potrebbe far direzionare risorse dal progetto di flessibilizzazione dell'Inps.

Nella pratica, i sindacati sembrano invece vedere in questa decisione l'occasione per poter "rimettere mano a tutto l'impianto di una riforma che ha penalizzato anziani, adulti e giovani", spiega Carla Cantone della Cgil, sottolineando che "per farlo bisogna intervenire anche sul capitolo esodati ed età pensionabile".

Riforma Pensioni, dal Parlamento nuovo richiamo di Damiano all'esecutivo per l'apertura di un tavolo di discussione sulla flessibilità Inps

"Il Governo apra un tavolo di confronto sul tema della previdenza, per non doverlo affrontare un pezzo alla volta": è l'appello lanciato il 2 maggio dal Presidente delle Commissione lavoro Cesare Damiano e ripreso dall'Agenzia di stampa ANSA.

"Risulta ormai evidente la necessità di una riflessione complessiva sulle Pensioni, che porti ad una correzione della riforma Fornero" prosegue il Parlamentare, allineandosi di fatto con le richieste dei sindacati. Bisogna infatti ricordare che è ancora amplia la platea di coloro che attendono una contro riforma per rimediare alle situazioni di stallo che si sono prodotte nell'ormai lontano 2011: dai lavoratori precoci ed esodati che finora non hanno potuto usufruire delle salvaguardie ai quota 96 della scuola e a coloro che attendono il pensionamento con l'opzione donna fino ai disoccupati in età avanzata, che con le nuove regole risultano troppo giovani per poter accedere all'Inps e troppo anziani per reinserirsi nel mercato del lavoro.

Flessibilità Inps e pensioni anticipate: Commissione lavoro studia Quota 100, 97 e 41

Proprio per cercare di ovviare alla situazione appena descritta, la Commissione lavoro sta lavorando ormai da molti mesi a delle possibili soluzioni di flessibilità nell'accesso all'Inps. Quella che sembra più apprezzata dai lavoratori è la Quota 100, paradossalmente scartata perché considerata troppo onerosa, sebbene i costi per la sua implementazione sembrano stimabili attorno ai già citati 10 miliardi di euro.

Per ovviare al veto dei tecnici, dal Parlamento si è proposto all'esecutivo di considerare la Quota 97, composta da uno sbarramento all'ingresso di 62 anni d'età più 35 anni di versamenti; mentre per andare incontro alle esigenze dei precoci, si sta studiando l'introduzione del prepensionamento con 41 anni di contributi indipendentemente dall'età. Ma se si vuole riuscire a capire quali possibilità hanno tali proposte nel nuovo contesto dei conti pubblici, bisognerà attendere le prossime settimane, quando il quadro dei conti riguardanti la previdenza sarà più chiaro.

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