"Quello della Corte è un mondo calmo, riflessivo, che deve ragionare ex post e non è esposto alle tempeste che i Governi devono affrontare in situazioni di emergenza" ha dichiarato l'ex Premier e attuale senatore Mario Monti, specificando di "rispettare la sentenza della Corte", ma esprimendo allo stesso tempo molta perplessità per le possibili conseguenze nel caso non fossero state intraprese le ben note misure sulle Pensioni. Il riferimento diretto è all'esempio della situazione drammatica vissuta attualmente dalla Grecia, dove risultano a rischio le stesse pensioni pubbliche e non semplicemente l'adeguamento all'inflazione.
Inoltre, il principale rappresentante del Governo tecnico spiega anche che la nostra epoca storica ci porta a fare conti con "diritti e prestazioni che una volta erano sostenibili, oggi no".
Decisione della Consulta e blocco rivalutazioni delle pensioni: le dichiarazioni dell'ex Ministro Fornero
Sulla vicenda è intervenuta anche l'ex Ministro del lavoro Elsa Fornero tramite un'intervista pubblicata sulle pagine del giornale "La Repubblica", richiamando sulla responsabilità della norma bocciata dalla Consulta l'intero esecutivo. "Non era certo stabilità da me. Per una volta, il Governo Monti era stato unanime nel ritenere che per ragioni di emergenza finanziaria fosse motivato stabilire quel blocco".
La principale firmataria di una delle riforme delle pensioni più discusse degli ultimi anni sottolinea anche come fu molto difficile portare avanti la decisione di non rivalutare le pensioni, tanto che fu lei stessa a chiedere e ottenere di esentare chi percepiva mensilità di importo non elevato.
Pensioni: esecutivo al lavoro su reperimento delle coperture per dare seguito alla decisione corte costituzionale
Nel frattempo arrivano anche i primi commenti tecnici sulle possibili azioni che dovrà intraprendere il Governo Renzi per poter dare seguito alla sentenza. Il Ministro Poletti ha già evidenziato la necessità di un approfondimento collegiale con gli altri membri dell'esecutivo, mentre appare evidente come larga parte dei conteggi spetteranno ai tecnici del Ministero dell'Economia.
Una possibile soluzione per cercare di rendere sostenibile l'impatto sui conti dell'Inps (dai 5 ai 10 miliardi di euro secondo i primi conteggi previsionali) è quella di effettuare la restituzione delle mancate rivalutazioni in via rateale.
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