Nuove dichiarazioni del Premier accendono le discussioni in relazione alla nota vicenda dei rimborsi Inps dovuti in seguito alla decisione presa dalla Consulta alla fine di aprile. "Nei prossimi giorni verificheremo le carte" afferma il Presidente del Consiglio, specificando anche che "sulle pensioni non si possono sparare cifre a casaccio". Il riferimento è ovviamente alla necessità di mantenere inalterato il patto di stabilità previsto dai trattati internazionali e sul quale il nostro Paese è attentamente monitorato dai tecnici di Bruxelles. Proprio da quest'ultimi è arrivata nelle ultime ore la conferma della rinnovata fiducia, stante le numerose conferme sul fatto che i conti saranno mantenuti in ordine.

"Alla luce delle nuove informazioni dopo la sentenza sulle Pensioni, un rapporto sul debito potrebbe essere considerato necessario. In attesa di questo, le conclusioni di febbraio (sulla promozione del Bel Paese ndr) possono essere considerate valide" riporta la nota Agenzia giornalistica Ansa.

Rimborsi pensione, Premier smentisce prime indicazioni su data per la soluzione del problema

Resta però un piccolo giallo sulla vicenda, perché nella giornata di ieri il Premier sembra aver anche parzialmente smentito le indicazioni iniziali del Ministro dell'Economia Padoan, sull'approvazione di una misura correttiva riguardante la previdenza entro la fine della settimana in corso. "La Consulta non dice che bisogna pagare domani mattina tutto [..] ci prendiamo il tempo necessario" spiega Matteo Renzi, che sulla questione vuole evitare errori, ma soprattutto desidera assicurarsi che la problematica possa essere chiusa definitivamente.

Resta comunque il fatto che la soluzione adotterà con grande probabilità dei criteri di gradualità nell'applicazione, mentre si cercherà di rimodulare il moltiplicatore basato sulla pensione sociale, in modo da legare comunque il rimborso al reddito. L'idea è quella di offrire un rimborso fino ai 3.000 - 3.500 euro lordi mensili, mentre per gli scaglioni successivi si arriverà ad una rivalutazione zero.

Lega Nord interviene sull'adeguamento delle pensioni e chiede di restituire il dovuto a chi è in quiescenza

Nel frattempo è intervenuta sulla delicata questione previdenziale della Consulta anche la Lega nord, che nella giornata di ieri si è presentata di fronte alla Sede del Ministero delle Finanze con un sit in di protesta, per chiedere l'esecuzione della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale.

"La legge Fornero è sbagliata" spiega Matteo Salvini, sottolineando come "lo riconosca anche la Consulta. Questo vuol dire che devono restituire il maltolto". I rappresentanti leghisti hanno manifestato srotolando uno striscione all'interno del quale vi era la scritta "restituite il malloppo".

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