Proseguono senza interruzioni di continuità le discussioni sul tema flessibilità e quota 100, l'ultimo contributo di rilievo è nuovamente quello di Cesare Damiano che interviene sulla decisione della Consulta invitando il Governo Renzi a non dimenticarsi dei pensionandi. Il Presidente della Commissione Lavoro puntualizza che i rimborsi, che saranno elargiti ai pensionati, non dovranno in alcun modo escludere le misure a favore della flessibilità che erano al vaglio del Governo. La sentenza della Consulta, sostiene Damiano, dovrà essere applicata dal Governo, ma attraverso lo studio delle modalità più adeguate per farlo, procedendo ad esempio con un rimborso per fasce di reddito che consenta di risparmiare fondi da destinare alla flessibilità in uscita.
Riforma Pensioni con sistema quote (100/97/41), interviene Damiano: ok ai rimborsi degli assegni per fasce di reddito, ma non si escluda la flessibilità
Il Governo Renzi eviti di commettere ulteriori errori, afferma Damiano, come è già stato fatto da Monti in passato e si decida a interpellare le parti sociali, in particolare i sindacati confederali dei pensionati, per trovare la soluzione più idonea per risolvere l'empasse previdenziale creatosi dopo la decisione della Corte Costituzionale. Ricordiamo che la Consulta ha dichiarato illegittimo il blocco dell'indicizzazione degli assegni superiori a tre volte il minimo per il biennio 2012-2013, ragione per cui i pensionati restano in attesa di un decreto che specifichi l'ammontare e i tempi entro cui verrà reso loro il maltolto.
Quota 100 a rischio? Il Governo Renzi, afferma Damiano, eviti errori: ecco le soluzioni per conciliare rimborsi e flessibilità
Il rischio, vista la 'perenne' carenza di risorse finanziarie e l'ulteriore buco ingente apertosi, è che misure come quota 100, quota 97 o 41 così come l'opzione donna finiscano nel dimenticatoio.
Proprio per ovviare a tale problema Damiano suggerisce al Governo di confrontarsi con le parti sociali prima di prendere decisioni, si potrebbe ad esempio restituire gli arretrati solo alle Pensioni più basse ponendo un tetto massimo. In passato al tempo del Governo Prodi, lo stesso Damiano, come ministro del Lavoro, aveva bloccato per 1 anno l'indicizzazione delle pensioni sopra 8 volte il minimo ricavando denari per introdurre misure a favore dei lavoratori usuranti e la quattordicesima mensilità per i pensionati più poveri.
Ora il Governo potrebbe agire allo stesso modo per non dimenticarsi di riformare la Legge Monti-Fornero che così non 'regge più', se si procedesse con un rimborso a fasce di reddito, le risorse rimanenti potrebbero essere indirizzate a misure a favore della flessibilità in uscita: come quota 100, pensione anticipata da 62 anni e quota 41.