La riforma pensioni al centro del dibattito politico, sindacale ed economico dopo la clamorosa sentenza della Corte Costituzionale sul blocco della rivalutazione degli assegni previsto dal decreto Salva Italia del Governo Monti che in qualche modo, in materia previdenziale, completò l'opera della legge Fornero allora varata con l'appoggio in Parlamento della cosiddetta maggioranza di "grosse koalition" all'italiana. Già in settimana, forse venerdì 15 maggio, dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri il decreto con cui il Governo Renzi cercherà di correre ai ripari provvedendo ai rimborsi delle Pensioni arretrate così come prevede la sentenza della Consulta.

Le prime indicazioni sono arrivate ieri dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, mentre impazzano le proposte di politici, sindacalisti, economisti, esperti di lavoro e previdenza su come procedere per l'applicazione del verdetto e nel frattempo continua il dibattito, anche in sede parlamentare, su nuove forme di flessibilità in uscita verso la pensione anticipata per sanare i guasti provocati dalla riforma Fornero.

Riforma pensioni, decreto il 15 maggio in Cdm

Molto critica sul piano Padoan una delle più importanti associazioni di consumatori. "Il decreto sulla rivalutazione delle pensioni che dovrebbe arrivare venerdì in Cdm - dichiara il Codacons annunciando battaglia legale contro qualsiasi tentativo del governo di svuotare la sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto bocciato la riforma pensioni Fornero - rappresenta uno scippo con destrezza a danno dei diritti acquisiti dei pensionati".

Ancora da chiarire la situazione nella maggioranza. "Sul tema pensioni - ha dichiarato oggi il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa - non bisogna perdere altro tempo. Dall'Unione europea arriveranno presto - ha aggiunto - nuove raccomandazioni. Il Governo - ha sottolineato l'eurodeputato - dovrà mostrarsi capace di ottenere un grado più alto di flessibilità".

"Serve una soluzione equa ed equilibrata, quanto è al vaglio del governo sulle pensioni - ha aggiunto il vicesegretario vicario Udc, Antonio De Poli - dovrà essere approfondito ulteriormente". Non piacciono alle opposizioni le intenzioni del Governo Renzi. "I diritti dei pensionati - ha affermato oggi Daniela Santanchè, deputata di Forza Italia - non possono essere soggetti a risarcimenti a scaglioni o a fasce.

Quello che gli è stato ingiustamente tolto - ha aggiunto commentando il piano dell'esecutivo annunciato dal ministro Padoan - a causa di una norma scellerata, voluta dal governo fantozziano dei tecnici, deve essere restituito nella sua interezza".

Sentenza Consulta, proposte di partiti e sindacati

Nel frattempo, le parti sociali continuano a sollecitare l'apertura del tavolo di confronto sulla riforma pensioni al ministro del Lavoro Giuliano Poletti il quale, nonostante i numerosi annunci, non ha ancora fatto pervenire alle organizzazioni sindacali la convocazione per discutere di modifiche alla legge Fornero per introdurre nuove forme di flessibilità che consentano a uomini e donne di poter avere accesso alla pensione anticipata.

"Sulle pensioni - ha detto oggi il segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone intervenendo ad Agorà su Rai 3 - siamo ancora in attesa di essere ricevuti dal ministro Poletti. La sentenza - ha ribadito la sindacalista riferendosi alla decisione della Consulta e alle intenzioni del governo - deve essere applicata, siamo disponibili a ragionare su una gradualità anche lunga - ha sottolineato - per quanto riguarda gli arretrati".