Ieri è arrivata la notizia dell'approvazione in VII Commissione Cultura del testo definitivo del ddl di riforma scuola 2015 di Renzi. La discussione, a causa della tagliola sugli emendamenti e del pressing di Renzi, si è svolta in grande rapidità. I cambiamenti sono stati molto limitati e, di fatto, non hanno toccato l'impianto complessivo della riforma. Anche sul piano della calendarizzazione per le discussioni e per l'approvazione in Parlamento, sembra regnare una grande fretta: il 14 maggio inizieranno i confronti alla Camera e il 19 maggio si voterà per l'approvazione.

I sindacati denunciano quella che viene considerata una vera e propria "emergenza democratica", dal momento che si sta per approvare una legge che il personale della Scuola non vuole (basta leggere i dati dello sciopero del 5 maggio). E così vengono rilanciate nuove forme di mobilitazione: gli appuntamenti sono lo sciopero del 12 maggio e il blocco degli scrutini. Su quest'ultimo punto, c'è però il pericolo di sanzioni disciplinari e addirittura di multe. Insomma, la posta in gioco si fa sempre più alta.

Sciopero del 12 maggio contro la riforma scuola Renzi per il 2015, news 11-05

Secondo i sindacati (soprattutto i più combattivi come i Cobas e l'USB) lo sciopero del 12 maggio sarà un vero e proprio banco di prova per capire quali sono le reali forze della mobilitazione contro la riforma scuola 2015 di Renzi.

Si tratta di una sorta di boicottaggio delle prove Invalsi (e del sistema di valutazione in generale, che rappresenta un punto centrale della riforma scuola) che dovrebbero essere svolte dagli allievi delle scuole secondarie di I e II grado. Le iniziative sono due: i Cobas hanno convocato uno sciopero per l'intera giornata, mentre l'USB ha scelto una forma di protesta più "soft".

Si tratterebbe di uno "sciopero breve di mansione" per quanto riguarda la somministrazione delle prove e alternativamente di uno "sciopero breve delle attività aggiuntive" che porterebbe soltanto al rifiuto della correzione dei quiz.

Blocco degli scrutini contro la riforma scuola di Renzi, news 11-05

I sindacati (tra cui Gilda e Flc-Cgil) ritengono che l'unicp modo per contrastare l'emergenza democratica connessa alla riforma scuola 2015 di Renzi sia quello di portare la mobilitazione fino alle estreme conseguenze, mediante il blocco degli scrutini finali che, di fatto, rappresenterebbe l'unico modo per bloccare le attività scolastiche e mettere realmente il governo dinanzi alle sue responsabilità.

Si tratta di una forma di protesta che potrebbe avere delle conseguenze dal punto di vista delle sanzioni disciplinari: il tutto è nelle mani dei singoli Dirigenti Scolastici. In questo senso, si tratta della sfida più importante e difficile, ma forse la posta in gioco è talmente alta che, come per lo sciopero del 5 maggio, è ipotizzabile che si raggiunga un buon livello di partecipazione. Un sondaggio di Orizzonte Scuola di alcuni giorni fa parlava del 97% dei docenti concordi con questa forma estrema di protesta.

È tutto con le ultime news sulla riforma scuola 2015 di Renzi e sullo sciopero del 12 maggio e il blocco degli scrutini. Per ricevere aggiornamenti, il suggerimento è di cliccare sul pulsante "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.