Oggi è il gran giorno della Scuola, quello in cui docenti, personale Ata e studenti scenderanno nelle piazze di tutta Italia per manifestare contro la riforma renziana della Buona Scuola. Il 'tam tam' rumoroso che, nelle ultime settimane, ha animato le discussioni degli insegnanti sui vari gruppi social, troverà finalmente il suo sfogo, con un'adesione che, secondo le ultimissime stime, arriverà a sfiorare persino il 90 per cento. 

Il partito di chi va controcorrente: #ionosciopero e #hubdocet

A onor del vero c'è anche chi ha deciso di andare controcorrente, di remare contro l'ondata di critiche, insulti e polemiche che hanno investito il mondo della scuola negli ultimi mesi: sono tutti coloro che non aderiranno allo sciopero essendosi schierati dalla parte della riforma, a favore del cambiamento. 

Ecco, dunque, che l'hashtag #iononsciopero e #hubdocet hanno fatto la loro comparsa, diciamocelo pure un po' timidamente, su Facebook e su Twitter con professori e dirigenti scolastici che hanno persino denunciato di aver subito minacce e offese, proprio perchè hanno deciso di non partecipare alla protesta. 

'Una buffonata questo sciopero', 'è disarmante vedere quanta ignoranza c'è sul Web'

Una presa di posizione coraggiosa, visto che, in tanti, hanno pubblicato nome e cognome e le loro motivazioni: un esempio è quello di Patrizia che dice che lo sciopero è un diritto, è vero, ma che anche non scioperare lo è, se si ha fiducia ne #labuonascuola. C'è chi, invece, ha deciso di non scioperare perchè crede che la riforma di Renzi possa essere migliorata e che, di base, contenga qualcosa di buono. Arianna, invece, parla di una 'buffonata' organizzata senza nemmeno aver letto il disegno di legge, mentre Francesca, senza mezzi termini, si dichiara dispiaciuta per la disarmante ignoranza che continua a correre sul Web in merito a quanto contenuto nel testo in discussione al Parlamento. In generale, non si ha paura del cambiamento portato avanti dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, un cambiamento che, secondo l'opinione di questi docenti e dirigenti scolastici, sarà in grado di dare una svolta alla precaria situazione in cui versa la scuola.