Sul Jobs act e la riforma Pensioni il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, non molla la presa sul Governo Renzi, anzi rilancia le questioni del lavoro e della previdenza in vista dell'assemblea del Pd con il segretario del partito nonché capo dell'esecutivo in programma al Nazareno lunedì 9 marzo. A Matteo Renzi, che nel giorno dell'entrata in vigore dei primi due decreti legislativi del Jobs act esulta parlando di "più assunzioni e meno licenziamenti", nello stesso giorno il parlamentare della minoranza del Partito democratico, che nel corso dell'ultima riunione - dopo una momentanea tregua dem sul Jobs act e l'elezione al Quirinale di Sergio Mattarella - ha lanciato la sfida alla maggioranza dei renziani e al premier anche sulla riforma pensioni con più flessibilità in uscita per la pensione anticipata.

Riforma pensioni, Damiano a Renzi: con noi parli anche del sistema pensionistico

L'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi ha fatto sapere al premier Renzi che la minoranza del Pd vorrebbe che "aggiungesse ai temi che intende trattare con i parlamentari anche quello - ha sottolineato - del sistema pensionistico". Damiano propone di sostenere i disegni di legge finalizzati a modificare l'età pensionabile aumentata dalla legge Fornero per introdurre nuovi criteri di flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata. Provvedimenti utili, secondo il presidente della commissione Lavoro, a "rendere giustizia ai tanti lavoratori a rischio povertà che hanno visto spostato avanti di anni - ha detto Damiano ricordando gli effetti drammatici della riforma pensioni Fornero - il traguardo della pensione".

Un'operazione sulla previdenza che porterebbe novità nel mercato del lavoro, favorendo l'ingresso di giovani lavoratori e la rigenerazione delle fabbriche.

Jobs act, Damiano: incentivi nuovo contratto siano stabili, più risorse per la Naspi

Mentre sul fronte del lavoro non è ancora definitivamente chiusa la polemica sul Jobs act, ancora bruciano le ferite di Damiano sul mancato recepimento dei pareri delle commissioni Lavoro di Camera e Senato sui decreti della legge delega sul lavoro e in particolare sui licenziamenti collettivi.

Adesso il deputato della minoranza dem chiede di rendere stabile l'incentivo contributivo previsto dalla legge di Stabilità 2015 per il contratto a tutele crescenti e renderlo stabile oltre le sole assunzioni del 2015 per garantire così adeguate tutele in caso di disoccupazione anche dal 2017. Infatti, dal 2017, come ha ricordato Damiano la Naspi, il nuovo sussidio di disoccupazione che partirà il 1° maggio prossimo, tornerà a coprire 18 mesi e non più 24.

Secondo Damiano, col Jobs act, avviene una "diminuzione delle tutele sul posto di lavoro che renderà più facile la possibilità di licenziare" che però non corrisponde, come dovrebbe essere, a "un aumento delle protezioni in caso di disoccupazione". Per questo motivo, secondo il presidente della commissione Lavoro, "le risorse destinate agli ammortizzatori sociali non sono sufficienti e per questo il nuovo modello voluto dal Governo - ha evidenziato il parlamentare - ha bisogno di una rapida messa a punto per poter funzionare efficacemente".