Qualche giorno fa si è svolto un incontro tra Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, e i sindacati. Nessun passo avanti dopo lo scambio di idee tra il rappresentante del governo Renzi e i responsabili dei lavoratori. La situazione appare piuttosto statica anche a causa delle esigue risorse finanziarie delle casse dello Stato. Chissà se, con la prossima Legge di Stabilità, si arriverà ad una revisione del sistema previdenziale italiano.

Nuovo incontro con i sindacati previsto per la metà di luglio

Lo stesso Poletti, commentando quanto avvenuto nell'incontro, ha specificato che 'il governo Renzi ha accolto la necessità la richiesta da parte dei sindacati per la discussione sulle problematiche relative al tema delle Pensioni.

Verso la metà di luglio ci incontreremo di nuovo dove definiremo quali strumenti utilizzare per proseguire con questa discussione'. Gli argomenti che verranno trattati saranno certamente le ipotesi per il pensionamento anticipato attraverso un metodo flessibile. Ma quale sistema è possibile e necessario applicare?

La Quota 97 con penalizzazione è di più facile applicazione

Tra le proposte al vaglio del governo Renzi c'è quella relativa alla cosiddetta 'Quota 97', cioè la somma tra versamenti contributivi ed età anagrafica attraverso una penalità decrescente con l'aumentare dell'età anagrafica che può raggiungere anche l'8 percento, in caso di pensionamento al raggiungimento dei 62 anni di età con 35 anni di contribuzione.

Il mese scorso Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, ha addirittura proposta l'applicazione di questo sistema, identificando come penalizzazione, una mensilità annuale che ogni pensionato dovrebbe versare allo Stato.

Diverse ipotesi sono state scartate perché troppo onerose per le casse dello Stato

Altre ipotesi come quella del prestito previdenziale oppure dell'introduzione della Quota 100 non hanno trovato riscontro positivo, soprattutto tra i tecnici del ministero dell'Economia, per ragioni di natura economica. Le esigue casse dello Stato certamente determineranno le decisioni future in merito alla riforma del sistema pensionistico italiano.