Si riaccende il dibattito sulla vicenda delle rivalutazioni Istat per le Pensioni, una questione chiusasi formalmente con l'erogazione da parte dell'esecutivo di un bonus a copertura parziale di quanto perso negli anni precedenti. Negli scorsi giorni è arrivata dal Parlamento, ed in particolare dall'Upb, una nuova relazione contenente diversi rilievi in merito alla soluzione scelta dal Governo Renzi. La notizia positiva è che l'indirizzo politico seguito dal Premier risulta sostenibile sul bilancio ed è in grado di superare la prova dei conti, erodendo però una parte consistente del cosiddetto tesoretto, che era stato accantonato nel Def.
Questo risultato è però stato ottenuto al prezzo di chiedere ancora una volta un sacrificio ai pensionati, viste le modalità ed i criteri con i quali a partire dal prossimo mese di agosto saranno erogati i nuovi bonus. D'altra parte, nella relazione si evidenzia anche come non era possibile fare molto di più, sottolineando anche che sarà più complicato mettere in campo nuove azioni destinate al welfare nel prossimo futuro.
Rivalutazione Istat delle pensioni, come funziona il Bonus del Governo e a quali soggetti è indirizzato
Stante la situazione, appare chiaro come la scelta a cui è stato chiamato il Governo per trovare un compromesso tra le esigenze di bilancio e quelle di assolvimento della sentenza promulgata dalla Corte Costituzionale sia stata fortemente condizionata dall'andamento dei conti pubblici.
L'esecutivo restituirà meno del 12% delle perequazioni che sarebbero state effettivamente dovute se nel 2011 non fosse intervenuto il blocco della riforma Fornero, ma vi è da sottolineare come le risorse saranno indirizzate maggiormente su chi ha pensioni più basse. I soggetti la cui mensilità previdenziale supera di poco le tre volte la pensione sociale Inps vedranno infatti restituirsi un adeguamento quasi pieno all'inflazione (stiamo parlando di coloro che percepiscono dalle 1500 € alle 2000 € al mese), mentre non rimarrà molto altro una volta superata questa soglia.
Resta però da capire come la prenderanno i soggetti interessati, perché il rischio è che i delusi decidano di ricorrere ancora una volta alle vie legali contro il provvedimento, anche attraverso l'impiego di una o più class action.
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