Il delicato dossier della riforma previdenziale si arricchisce con nuove proposte, questa volta in arrivo dall'Ancot (l'Associazione nazionale dei tributaristi), che tra i propri suggerimenti pone in evidenza la necessità di aprire alle anticipate a partire dai 62 anni di età. Il meccanismo a cui si rifà l'ipotesi rilanciata durante il "Festival del lavoro" è quello della quota 97, visto che si parla di garantire il prepensionamento a coloro che hanno già acquisito almeno trentacinque anni di contribuzione e possiedono un montante anagrafico che parte dai sessantadue anni come livello d'ingresso e termina attorno ai settant'anni.

Anche in questo caso, la sostenibilità della misura sarebbe realizzata tramite l'aggiunta di una penalizzazione, che peserebbe con un calcolo percentuale a seconda degli anni mancanti rispetto a quelli previsti per il pensionamento ordinario tramite le attuali regole Inps. Si tratta a tutti gli effetti di una proposta molto simile a quella portata avanti dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che però sembra aver incontrato una certa avversità da parte del Presidente Inps e dei revisori tecnici a causa degli elevati costi di bilancio.

Riforma della previdenza, i tributaristi chiedono flessibilizzazione del comparto

Oltre all'apertura al pensionamento tramite il sistema delle quote, i tributaristi hanno anche sottolineato la necessità di far ripartire il meccanismo del ricambio tra generazioni, magari favorendo il turn over per mezzo degli orari ridotti a chi è in età avanzata.

Ricordiamo che l'attuale blocco ai pensionamenti creatosi in seguito all'irrigidimento dei requisiti avvenuto nel 2011 con la legge Fornero ha di fatto creato della ampie sacche di disagio non solo nei pensionandi, ma anche nei più giovani. Quest'ultimi si sono trovati davanti ad un mercato del lavoro particolarmente ingessato, come dimostra la crescita della disoccupazione giovanile verificatasi negli ultimi anni, salita ormai ad una percentuale superiore al 40%.

Ma l'Ancot ha sottolineato anche la necessità di riformare la gestione separata dell'Inps, riducendo le aliquote di contribuzione e favorendo maggiormente i meccanismi di ricongiunzione dei contributi. Infine, ha chiesto un intervento di calmieramento delle sanzioni per i ritardi nei versamenti dei contributi, così come la piena riconoscibilità dell'indennità di maternità.

"Abbiamo voluto garantire il nostro contributo concreto" ha spiegato il Presidente dell'Ancot Arvedo Marinelli, sottolineando l'importanza del confronto "con il Governo, che sta mostrando vivo interesse per una riforma della previdenza".

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