Mentre tra fughe in avanti e passi indietro del governo si continua a discutere della riforma delle Pensioni con la flessibilità in uscita per la pensione anticipata, prosegue il cammino parlamentare, seppur tra spaccature e polemiche insieme alle proteste dei sindacati che scenderanno in piazza, del disegno di legge di conversione del decreto sulle pensioni, del Tfr e degli ammortizzatori sociali, varato dal consiglio dei ministri presieduto da Matteo Renzi in ottemperanza alla sentenza dei giudici della Corte Costituzionale che si sono espressi sugli effetti del combinato disposto legge Fornero - decreto Salva Italia in merito allo stop dell'adeguamento degli assegni previdenziali al costo della vita.

Riforma pensioni 2015, decreto Renzi al voto alla Camera giovedì 25 giugno

La conferenza dei capi dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati ha deciso ieri che il ddl di conversione in legge del decreto pensioni (che scadrà il 20 luglio prossimo) approderà in aula a Montecitorio mercoledì 24 giugno quando prenderà il via la discussione generale sul provvedimento adesso al vaglio della commissione Lavoro presieduta da Cesare Damiano. L'inizio della votazione del decreto in aula è invece previsto per giovedì 25 giugno. In caso di approvazione alla Camera, come si prevede al netto delle polemiche di questi giorni, il decreto sulle pensioni dovrà poi andare all'esame di Palazzo Madama.

Riduzione dell'età pensionabile per dare lavoro ai giovani, sindacati in piazza

E mentre il decreto sulle pensioni continua il suo percorso parlamentare si continua a discutere delle diverse proposte di legge per la revisione della riforma Fornero in direzioni di nuovi criteri più flessibili per la concessione della pensione anticipata a 62 anni.

Ieri si è svolto un vertice dei parlamentari e degli esponenti di governo del Pd che hanno presentato diversi ddl nel tentativo di trovare una sintesi e intraprendere un percorso unitario, ma sempre ieri, a frenare sulle diverse proposte di flessibilità, c'è stata la Banca centrale europea di Mario Draghi in preoccupazione per i rischi sulla finanza pubblica.

Ma non al di là dei conti pubblici i sindacati sono pronti alla protesta: manifestazione nazionale il 24 giugno prossimo. "No a tagli alle pensioni, sì alla riduzione dell'età pensionabile", ha ribadito ieri il leader della nuova Coalizione Sociale. "Noi - ha detto ieri Maurizio Landini - abbiamo bisogno di milioni di posti di lavoro, di investimenti pubblici e privati e non - ha sottolineato il segretario generale della Fiom Cgil - di tagli alla scuola e alle pensioni".